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Il Futuro di Rossi a Modena: Nuove Posizioni Aperte e Sostenibilità al Centro della Crescita

Rossi, azienda modenese con oltre 70 anni di esperienza nel settore delle trasmissioni industriali e oggi parte del Gruppo Moovimenta, continua a guardare al futuro con ottimismo e determinazione. Con un focus crescente sull’espansione e sull’innovazione, l’azienda amplia la sua famiglia e offre nuove opportunità professionali nel cuore della sua produzione.


Le opportunità di lavoro e come candidarsi

Attualmente, Rossi è alla ricerca di figure altamente specializzate per la produzione con macchine utensili da inserire nel proprio organico. Le posizioni aperte sono in particolare per operatori e operatrici nei seguenti settori: tornitura, dentatura, rettifica e alesatura. Il lavoro si svolge su turni, offrendo un ambiente dinamico e stimolante per chi desidera fare parte di una realtà consolidata e in costante crescita.

L'inserimento di queste nuove risorse fa parte di un piano strategico di ampliamento che mira a rafforzare ulteriormente la presenza di Rossi sul territorio. Le posizioni sono destinate a essere ricoperte presso lo stabilimento di Ganaceto, situato sulla Strada Nazionale per Carpi. Chi è interessato a candidarsi può inviare il proprio curriculum vitae all'indirizzo e-mail rossi@rossi.com.


L'ampliamento dello stabilimento di Ganaceto: un progetto green

Lo stabilimento di Ganaceto si trova al centro di un importante processo di ampliamento, che segna una fase cruciale nella storia di Rossi. Il cuore pulsante della produzione si prepara ad accogliere un terzo capannone di ben 3.575 metri quadrati, che porterà la superficie produttiva totale a 18.140 metri quadrati, su un’area complessiva di 42.500 metri quadrati.

Questo investimento non solo mira a incrementare la capacità produttiva, ma ha anche l’obiettivo di migliorare l’efficienza logistica dell'intero sito. Un aspetto fondamentale di questo nuovo impianto è l'adozione di soluzioni avanzate, con l’intento di ottimizzare i processi e ridurre al minimo le operazioni di movimentazione, portando a un significativo risparmio delle emissioni di CO2.

Il progetto di ampliamento non è solo un segno di crescita economica, ma anche di impegno verso la sostenibilità. Il nuovo stabilimento infatti è progettato per essere completamente green-oriented. Tra le novità più rilevanti, si segnala l'installazione di un impianto fotovoltaico sul tetto, l’adozione di sistemi domotici avanzati e l’implementazione di illuminazione a LED, in linea con le più recenti normative in materia di sostenibilità ambientale.


Fonte: Gazzetta di Modena

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Braun Avitum Italy: 100 Nuove Assunzioni per Sostenere la Crescita e l'Innovazione nel Settore Biomedicale

Braun Avitum Italy, uno dei pilastri industriali del distretto biomedicale mirandolese, sta investendo sul futuro con un ambizioso piano di assunzione che prevede l’ingresso di 100 nuove risorse. Parte integrante del gruppo tedesco B. Braun, leader mondiale nella fornitura di tecnologie mediche, l'azienda mira a rafforzare il proprio organico fino a raggiungere le 500 unità nel giro di due anni. Un segno tangibile di crescita e ottimismo, in linea con la strategia di sviluppo a lungo termine dell'azienda.


Un Piano di Crescita Sostenibile

Questo piano di assunzione si inserisce in un contesto di forte espansione, con l’obiettivo di incrementare il fatturato dell’azienda di oltre il 20% nei prossimi anni. Come sottolinea Sara Boldrini, direttrice Risorse Umane di Braun Avitum Italy, l’azienda crede fermamente nel valore della ricerca e nella manifattura come motori di crescita per il territorio. La strategia si basa su una combinazione di investimenti in nuove linee produttive e tecnologie innovative, nonché sul potenziamento delle funzioni di supporto che sono cruciali per sostenere l’intero processo produttivo.

La capacità produttiva dell'azienda sarà ampliata con un incremento di oltre 1.000 metri quadrati, che ospiteranno una nuova camera bianca dotata delle più avanzate tecnologie. Questa espansione non si limita solo alla produzione, ma coinvolge anche aree chiave come Ricerca & Sviluppo, Ingegneria, Qualità e Regulatory Affairs, segmenti che sono fondamentali per il continuo progresso tecnologico dell’azienda.


Le Nuove Opportunità Professionali

Il piano di sviluppo prevede diverse assunzioni nei settori produttivi e tecnici, offrendo una vasta gamma di opportunità per professionisti con esperienze diverse. Tra i nuovi ruoli che saranno ricoperti, figurano posizioni operative nella produzione in camera bianca, in manutenzione, logistica, nonché in Ricerca & Sviluppo e Ingegneria di produzione.

Un aspetto particolarmente interessante di questa iniziativa è che Braun Avitum Italy sta anche mirando a coinvolgere giovani senza esperienza, offrendo percorsi di formazione interna, affiancamento e stage professionalizzanti. Un'opportunità preziosa per chi è all'inizio della propria carriera professionale o per neolaureati che desiderano intraprendere un percorso nel settore biomedicale.

Già nei primi sei mesi del 2025, oltre trenta nuovi professionisti si sono stabilmente inseriti nell’ambito della produzione e della logistica, confermando l’impegno dell’azienda nel creare occupazione stabile e nel sostenere il tessuto economico e sociale locale.


Un Punto di Riferimento per il Territorio

Braun Avitum Italy è presente a Mirandola da oltre 30 anni e, nel 2024, ha superato il traguardo dei 100 milioni di euro di fatturato. L'azienda non è solo un’importante realtà industriale, ma anche un punto di riferimento per il territorio, impegnata a favorire una crescita sostenibile e a innovare continuamente, per rispondere alle sfide di un settore in continua evoluzione.

In un contesto industriale che richiede sempre maggiore competenza e specializzazione, Braun Avitum Italy si conferma un'azienda che investe nelle persone, nella formazione e nell’innovazione, con l’obiettivo di offrire soluzioni all'avanguardia nel campo delle tecnologie mediche e al tempo stesso contribuire al benessere e alla crescita della comunità locale.


Fonte: Il Resto del Carlino

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DEICHMANN APRE UN NUOVO STORE A MODENA

Dopo le recenti aperture a Sassuolo e Comacchio, DEICHMANN, il più grande rivenditore di scarpe in Europa, continua a investire in Emilia-Romagna e annuncia l’apertura di un nuovo store a Modena presso il Centro Commerciale La Rotonda, Strada Morane 500/14, punto di riferimento per lo shopping nel territorio modenese.

 

Giovedì 10 luglio, in concomitanza con l’avvio dei saldi, è previsto l’opening della nuova filiale che consolida la presenza del brand nella regione aggiungendosi ai 16 punti vendita già aperti e creando 8 nuovi posti di lavoro.

 

Presente in Italia dal 2008, con questa nuova apertura il più grande retailer di scarpe in Europa raggiunge quota 153 negozi monomarca dove è possibile acquistare una vasta collezione di scarpe di qualità a prezzi convenienti per tutta la famiglia. Nel negozio i clienti trovano una gamma completa di modelli di scarpe in un ambiente luminoso, accogliente e dal design contemporaneo, per una shopping experience semplice e adatta a tutte le esigenze. Ampia è inoltre la selezione di accessori, così come l’assortimento di prodotti per la cura delle scarpe e il sollievo del piede.

 

Nei propri negozi e nel pluripremiato online shop, DEICHMANN segue sempre i trend stagionali più attuali. Oltre ai marchi proprietari, la collezione di scarpe presenta infatti una grande varietà di sneaker vendute su licenze di marchi top brand, tra cui adidas, Nike, Puma, FILA e Skechers.

 

Il nuovo store è aperto tutti i giorni dal Lunedì al Sabato 8.30-20.30 | Domenica 9-20

 

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Penske Automotive Italy acquisisce la Concessionaria Ferrari Ineco di Modena: nasce Ferrari Modena

Penske Automotive Italy annuncia con orgoglio l’acquisizione della storica Concessionaria Ferrari Ineco di Modena, rafforzando ulteriormente la propria presenza nel segmento luxury del mercato automobilistico italiano. L’operazione segna un passo strategico fondamentale per il Gruppo, che inaugura così Ferrari Modena, nuovo nome della sede di via Emilia Est alla Fossalta.

Questa acquisizione rappresenta un tassello chiave nella strategia di espansione di Penske Automotive Italy, che consolida la sua posizione di punto di riferimento per i marchi premium e di lusso in Emilia-Romagna e Lombardia, con una rete di 25 sedi e oltre 800 collaboratori.


CEO & Managing Director di Penske Automotive Italy, ha dichiarato:
“Siamo estremamente onorati ed orgogliosi di annunciare la nascita di Ferrari Modena. Questa acquisizione rappresenta per Penske Automotive Italy un passo strategico fondamentale ed incrementa in maniera significativa la presenza del nostro Gruppo nel mercato italiano nel segmento luxury. Il nostro obiettivo è offrire ai clienti Ferrari un’esperienza esclusiva che vada oltre l’acquisto della vettura, valorizzando l’unicità ed i valori del brand Ferrari.”


Ferrari Modena sarà un punto nevralgico per tutti gli appassionati del Cavallino Rampante, offrendo un servizio altamente specializzato di vendita e post-vendita, in linea con gli standard di eccellenza del marchio.

La partnership globale tra Penske Automotive Group e Ferrari, già attiva in Stati Uniti, Regno Unito, Germania e Giappone, si arricchisce così di un importante capitolo italiano, proprio nel cuore della Motor Valley.


Elena Alberti, Managing Director & CFO di PAG Italy, ha commentato:
“Da tempo aspiravamo a instaurare una collaborazione con Ferrari anche in Italia, e siamo orgogliosi di aver portato a termine un’acquisizione di tale rilievo strategico proprio nella Motor Valley. Questo progetto non rappresenta soltanto un’estensione della nostra presenza territoriale, ma incarna l’incontro tra l’eccellenza e la passione del marchio Ferrari e l’approccio manageriale consolidato del nostro Gruppo.”


Fondata nel 2012 dalla joint venture tra Penske Automotive Group e le famiglie Vanti-Mantellini, Penske Automotive Italy rappresenta oggi 11 brand di prestigio: BMW, MINI, Audi, Ferrari, Jaguar, Land Rover, Lamborghini, Maserati, Mercedes-Benz, Porsche e Volvo. Con questa nuova acquisizione, la società consolida ulteriormente il proprio ruolo di leader italiano nel settore Premium e Luxury.


Fonte: ModenaToday

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Inclusione sociale: L’Ovile risponde ai nuovi bisogni della fragilità

REGGIO EMILIA – In un contesto sociale in continua evoluzione, dove le fragilità assumono forme sempre più complesse, la cooperativa sociale L’Ovile si conferma un punto di riferimento per l’inclusione lavorativa delle persone svantaggiate. Nel suo ultimo bilancio sociale, l’organizzazione – tra le realtà più significative di Confcooperative Terre d’Emilia – fotografa un cambiamento importante: aumentano le assunzioni di persone con disabilità psichica e sensoriale, mentre calano leggermente quelle con disabilità fisica.

Nel dettaglio, la quota di inserimenti di persone con disabilità fisica è scesa dal 29,8% al 27,9%, mentre quella riferita a disabilità psichiche e sensoriali è salita dal 32,3% al 38,8%, con un incremento di oltre sei punti percentuali. Inoltre, è aumentata anche la presenza di lavoratori con patologie psichiatriche, passata dal 3% al 4,5%.


Un impegno che cresce con i bisogni

“Il numero complessivo dei dipendenti è salito a 415, con un aumento del 3,5%, ma è nell’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate che si misura il vero valore del nostro operato”, ha dichiarato Valerio Maramotti, presidente della cooperativa. “Sempre più spesso ci troviamo di fronte a fragilità legate alla salute mentale, che rendono ancora più difficile l’inclusione professionale. È una sfida che abbiamo scelto di affrontare con determinazione.”

In risposta a questa crescente domanda, nel 2024 L’Ovile ha aperto due nuove strutture dedicate alla salute mentale a Novellara e Correggio, rafforzando così l’offerta di servizi socio-assistenziali a media e alta protezione.


Settori trainanti: ambiente, pulizie e lavorazioni industriali

L’inclusione non si limita all’intenzione, ma si concretizza nei numeri. Attualmente, sono 201 i lavoratori fragili inseriti nella cooperativa, di cui 162 con certificazione di svantaggio e 21 nuove assunzioni solo nel 2024. I servizi ambientali si confermano il settore con il maggior impatto inclusivo: 119 lavoratori svantaggiati su un totale di 208, pari al 57% del comparto e al 29,2% dell’organico totale. Questi servizi generano il 25,7% del fatturato complessivo, che si attesta stabile a 16,8 milioni di euro.

Seguono le pulizie industriali, con 82 occupati (19,8% del totale), di cui ben il 44% in condizioni di svantaggio. Chiude il podio il settore delle lavorazioni industriali, che pur rappresentando solo il 13,7% dell’organico con 57 lavoratori, raggiunge un’impressionante quota dell’82,5% di persone svantaggiate.


Un modello di economia sociale

I dati parlano chiaro: L’Ovile non solo crea lavoro, ma lo fa con un impatto sociale significativo, mettendo al centro chi, troppo spesso, rimane ai margini. In un’epoca in cui la fragilità psichica è in crescita, la capacità di adattare i modelli di inclusione e sviluppare risposte concrete diventa un fattore decisivo per costruire una società più equa e solidale.


Fonte: Reggionline

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Modena 2025: cresce la popolazione, cala l’occupazione. La fotografia di una provincia che cambia

La fotografia socio-economica della provincia di Modena nel primo trimestre del 2025 racconta di un territorio in trasformazione. La popolazione aumenta, cresce il numero di residenti stranieri, ma cala l’occupazione. Un equilibrio delicato, in cui coesistono segnali positivi e fragilità strutturali.


Popolazione in crescita

I residenti in provincia sono oggi 709.874, in aumento di 3.095 unità rispetto all’anno precedente (+0,4%) e di 725 rispetto a gennaio 2025. È un dato che supera i livelli pre-pandemia: alla fine del 2019 gli abitanti erano 707.119.

Le aree in maggiore espansione sono Mirandola (86.199 abitanti, +0,9%), Carpi (107.824, +0,8%) e Vignola (92.675, +0,6%). Seguono Pavullo con 41.795 residenti (+0,5%), Castelfranco con 77.137 (+0,4%) e Sassuolo con 119.389 (+0,2%). Modena, il comune più popoloso con 184.855 abitanti, registra un incremento più contenuto (+0,1%).

La crescita demografica, tuttavia, non è legata a un aumento delle nascite, bensì ai flussi migratori.


Quasi 100 mila stranieri: il 13,8 per cento della popolazione

Gli stranieri residenti in provincia sono 98.103, pari al 13,8 per cento del totale. In un solo anno sono cresciuti di 1.531 unità. Secondo il presidente della Provincia di Modena, Fabio Braglia, questo dimostra quanto il territorio sia attrattivo e quanto la componente straniera sia oggi essenziale per bilanciare il calo demografico.

Anche Massimo Baldini, professore di Politica economica all’Università di Modena e Reggio Emilia, conferma l’importanza del fenomeno migratorio: “Modena cresce perché arrivano persone da fuori, sia dall’estero che da altre regioni. Le nascite sono in calo e continueranno a esserlo, ma finché i flussi migratori reggono, la popolazione salirà. Abbiamo bisogno di attrarre forze lavoro.”

Il sistema produttivo locale, in particolare nei settori dei servizi alla persona, della ristorazione e dell’assistenza agli anziani, dipende sempre più da personale straniero.


Calano però gli occupati: persi 4 mila posti

Il dato più preoccupante riguarda il mercato del lavoro. Nel 2024 gli occupati sono circa 4 mila in meno rispetto al 2023. Il tasso di occupazione scende al 69,3 per cento, con un calo di 1,1 punti percentuali. La flessione colpisce in particolare le donne.

Per Baldini si tratta di un segnale da non sottovalutare: “C’è un rallentamento evidente, che potrebbe peggiorare se la situazione globale si complica ulteriormente. Se i dazi commerciali annunciati negli Stati Uniti venissero confermati, anche solo al 10 per cento, l’export modenese rischierebbe di subire gravi contraccolpi.”


Giovani sempre più pochi, ma sempre più richiesti

L’invecchiamento della popolazione è un’altra tendenza chiara. Ma, secondo l’economista, non tutto è negativo: “Il paradosso è che i pochi giovani modenesi saranno molto richiesti. Questo li metterà in una posizione di vantaggio, anche salariale. A livello quantitativo, non avranno difficoltà a trovare lavoro.”

Tuttavia, avverte Baldini, l’invecchiamento generale può frenare l’innovazione: “Una società più anziana tende a essere più conservativa. Le persone meno giovani sono in media meno inclini al rischio, e innovare richiede capacità di rischio. Per questo è fondamentale investire nel capitale umano.”


Una provincia che non cresce, ma si trasforma

La fotografia di Modena nel 2025 mostra una provincia che attrae nuovi residenti, ma fatica a trattenere quelli più qualificati. Una provincia che invecchia, ma in cui i giovani potrebbero trovare più spazio. Un territorio che resiste alle crisi, ma non è immune ai cambiamenti globali.

Modena non sta solo crescendo. Sta cambiando. E il futuro dipenderà dalla capacità di governare questa trasformazione.


Fonte: Gazzetta di Modena

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Max Factory inaugura un nuovo megastore a Sassuolo

In occasione del suo ventesimo anniversario, Max Factory inaugura oggi un nuovo megastore a Sassuolo, segnando il primo insediamento del brand nella provincia di Modena e il quarto punto vendita in Emilia-Romagna. Con questa apertura, la rete commerciale dell’azienda raggiunge quota 42 store in Italia, avvicinandosi all’obiettivo strategico dei 50 entro il 2026.


Un nuovo spazio, tra stile e funzionalità

Il nuovo punto vendita sorge negli spazi precedentemente occupati dalla Coop in via Adda 73, e si sviluppa su una superficie di oltre 4.300 metri quadrati. Il megastore adotta l’ormai consolidata formula “Max Factory Home and Fashion”, che coniuga moda uomo e donna con una vasta proposta di articoli per la casa: arredi, complementi, tessili, oggettistica e decorazioni, tutti in linea con le tendenze contemporanee.


Il debutto del nuovo concept architettonico

La sede di Sassuolo è anche il primo store a presentare il nuovo concept architettonico sviluppato in collaborazione con lo Studio Redesign dell’architetto Gianluca Rossi. Il progetto punta su un’identità visiva più riconoscibile e contemporanea: le facciate esterne sono caratterizzate da un dinamico motivo a "Bar Code", che percorre l’intero perimetro dell’edificio e reinterpreta i colori istituzionali del brand — rosso, nero e bianco — attraverso una scala cromatica a cinque gradazioni.

Al centro della nuova immagine, il claim “Shopping Facile e di Tendenza”, che esprime la volontà dell’azienda di offrire un’esperienza d’acquisto accessibile e attenta allo stile.


Un'apertura strategica per il territorio

L’insediamento a Sassuolo rappresenta un passaggio significativo nella crescita del Gruppo Max Factory, sia per il consolidamento della presenza sul territorio emiliano, sia per il valore simbolico dell’area scelta, storicamente legata alla vita commerciale e sociale locale. L’iniziativa mira a dare continuità all’offerta retail di qualità in una zona già ben radicata nel tessuto cittadino.

Con questa nuova apertura, Max Factory rafforza ulteriormente il proprio percorso di espansione, confermandosi tra i principali player italiani nel settore del retail dedicato alla moda e all’arredo per la casa.


Fonte: Modena Today

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Macron cresce: al via il nuovo Distribution Center 2 nel Campus di Valsamoggia

Sono ufficialmente iniziati i lavori per la costruzione del Macron Distribution Center 2, il secondo centro di distribuzione firmato Macron, che prenderà forma all’interno del Campus dell’azienda a Valsamoggia, nel cuore del Bolognese. Un progetto ambizioso che porta l’estensione complessiva del quartier generale a oltre 150.000 metri quadrati.

L’opera rappresenta un importante passo avanti per il brand bolognese, specializzato nell’abbigliamento tecnico sportivo, e si inserisce in un piano di espansione reso possibile da un investimento di oltre 15 milioni di euro.


Un nuovo centro logistico e un Innovation Lab all’avanguardia

Il nuovo Macron Distribution Center 2 sarà operativo entro la fine di gennaio 2026. Accanto alla nuova struttura logistica sorgerà un Innovation Lab di oltre 2.500 metri quadrati, quattro volte più grande rispetto all’attuale, pensato per potenziare la personalizzazione dei prodotti destinati ai club sportivi.


Riqualificazione del Distribution Center 1 e spazi per il benessere dei dipendenti

Ma non è tutto: anche l’attuale Distribution Center 1 sarà oggetto di interventi di miglioramento, con la costruzione di una palestra da 500 metri quadrati e campi da padel dedicati ai dipendenti, collaboratori e partner. Un’iniziativa che rientra in una visione più ampia di welfare aziendale che Macron sta portando avanti con determinazione.


Welfare aziendale e attenzione al benessere

Negli ultimi anni, Macron ha investito con continuità nel miglioramento del benessere dei propri collaboratori. Tra le iniziative più recenti spiccano:


  • Un ristorante interno gratuito, con una qualità migliorata;
  • Contributi per genitorialità, mobilità sostenibile, formazione e tempo libero;
  • Flessibilità oraria per tutti, con l’opzione part-time dedicata alle lavoratrici madri;
  • Servizi orientati a salute, equità di genere e sostenibilità.


Con questa nuova fase di sviluppo, Macron non solo rafforza la propria capacità logistica e produttiva, ma riafferma la volontà di essere un punto di riferimento in Italia e in Europa non solo per la qualità dei prodotti, ma anche per la qualità della vita in azienda.


Fonte: Ansa

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Twinset torna italiana: Borletti Group e Quadrivio & Pambianco acquisiscono il brand carpigiano

Twinset cambia proprietà e torna in mani italiane.

Il noto marchio di moda femminile, nato a Carpi e riconosciuto a livello internazionale, è stato acquisito al 100% da Borletti Group e Quadrivio & Pambianco, gestore del fondo Lifestyle Fund II.

L’annuncio è arrivato attraverso una nota ufficiale: i due investitori controlleranno quote paritetiche del brand e collaboreranno nel sostenerne la crescita futura. Si tratta di un’operazione importante, che segna il ritorno in Italia di un marchio simbolo del Made in Italy, dopo otto anni di proprietà americana sotto il fondo Carlyle, che aveva acquisito Twinset nel 2017.


Una nuova fase per Twinset

Con questa acquisizione, Borletti e Quadrivio & Pambianco puntano a rilanciare e valorizzare ulteriormente il brand, forte di un’identità consolidata nel panorama della moda femminile e di un’eredità stilistica tutta italiana. Twinset, nato a Carpi – distretto storico della maglieria – conserva un forte legame con il territorio e con la tradizione artigianale locale.


Un nuovo capitolo

L’acquisizione segna l’inizio di un nuovo capitolo per Twinset, con l’obiettivo di rafforzarne la presenza internazionale e continuare a promuovere l’eleganza femminile con uno stile inconfondibilmente italiano. Il ritorno sotto la guida di due gruppi italiani, attivi e strategici nel settore moda e lifestyle, lascia ben sperare per il futuro del marchio.


Fonte: Modena Today