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Ceramica, nuovo contratto nazionale: aumento di 76 euro nel triennio

Diversi aspetti migliorativi nel preliminare contratto nazionale firmato fra Confindustria Ceramica e sindacati del settore.

Giovedì 26 novembre è stata siglata l'ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro dei settori piastrelle, ceramica sanitaria e materiali refrattari, scaduto il 31 gennaio 2019. L’intesa, raggiunta tra Confindustria Ceramica e i sindacati del settore Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil, interessa 25 mila lavoratori in tutta Italia (17 mila tra Modena e Reggio) e copre il periodo 1° gennaio 2020 - 30 giugno 2023. «Il raggiungimento di questo risultato è particolarmente positivo, visto il difficile contesto che stiamo vivendo – dichiara con soddisfazione la Femca Cisl Emilia Centrale - Il nuovo contratto nazionale prevede un aumento salariale medio di 76 euro (livello D1), l’incremento del welfare, miglioramenti nei permessi parentali, part time per i pazienti oncologici e tutela dei disabili, il delegato alla formazione, il potenziamento degli osservatori aziendali e nazionali dei grandi gruppi, la nascita di commissioni paritetiche nazionali per gli inquadramenti e divisore orario, il consolidamento delle relazioni industriali a tutti i livelli».

Cosa prevede il nuovo contratto nazionale.

Per il settore piastrelle l’aumento medio di 76 euro sarà pagato in tre tranches: 31 euro dal 1° gennaio 2021, 32 euro dal 1° gennaio 2022 e 13 euro dal 1° gennaio 2023. Sul fronte del welfare contrattuale si incrementa dello 0,2% (4 euro a regime medio) l'aliquota contributiva a carico dell’azienda al Foncer (fondo di previdenza complementare). Nell'intesa è stato recepito l’accordo quadro Confindustria-Cgil Cisl Uil del 25 gennaio 2016 sulla violenza di genere ed è stato potenziato il capitolo sulle pari opportunità e tutela della persona. Inoltre si introduce il tema dell’occupabilità, lavoro agile e bilanciamento generazionale. Per quanto riguarda gli appalti, viene migliorata l’informativa e l’impegno in via prioritaria delle aziende committenti a sottoscrivere contratti con le imprese che applicano ccnl nazionali firmati dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative. Sono stati, inoltre, potenziati, gli osservatori nazionali e aziendali dei grandi gruppi su appalti, ambiente, salute e sicurezza. Le parti hanno convenuto di recepire le convenzioni Onu sulle disabilità. È stato introdotto un part-time per le patologie oncologiche degenerative e ingravescenti e per il congedo parentale. Inoltre saranno aggiunti due giorni, rispetto a quanto previsto dalla legge, di permesso retribuito nel caso di nascita di figli. Si istituisce, infine, il delegato alla formazione per coordinare i piani formativi e la commissione paritetica sull’inquadramento, con l’impegno ad attualizzare il sistema classificatorio. Articolo di ModenaToday.
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Innovation days 2020, webinar d'orientamento scolastico su formazione e imprenditorialità

Il progetto si pone come facilitatore dell'incontro tra il mondo delle imprese e quello della scuola attraverso la co-progettazione e la creazione di network e partnership territoriali.

Dal 30 Novembre al 5 Dicembre si terrà interamente online la seconda edizione degli Innovation days, giornate di orientamento scolastico dedicate a studenti degli ultimi anni delle scuole medie superiori del Distretto Ceramico e Provincia di Modena, ma anche genitori, docenti ed imprenditori che desiderano addentrarsi od approfondire le loro conoscenze negli ambiti di formazione ed imprenditoria. L’evento promuove un percorso informativo con un vasto programma di incontri, testimonianze, colloqui orientativi, speed mentoring volto ad aiutare lo studente ad affrontare il processo decisionale riguardo il proprio futuro professionale in modo consapevole e dinamico, ponendosi da facilitatore dell’incontro tra la scuola ed il mondo dell’impresa. Quest’ anno gli incontri si svolgeranno in modalità Webinar, tutti i giorni, sia in differita che in diretta streaming e avranno la durata di 20 minuti. Saranno presenti le testimonianze di startupper, giovani imprenditori, manager, aziende del territorio tutti uniti per orientare con le proprie esperienze, dare stimoli, strumenti per aiutare la scelta. Tra gli argomenti affrontati:
  • ricerca attiva del lavoro
  • lo sviluppo delle competenze “chiave” necessarie alla loro futura occupabilità
  • l’approfondimento delle abilità richieste dal mercato del lavoro
  • informazioni dal mondo del lavoro sulle occupazioni disponibili sul mercato attuale

Innovation days - programma completo delle testimonianze

Giovane. Innovativa. Sostenibile. Avviare un’attività imprenditoriale a 25 anni. A cura di Sofia Malagoli, imprenditrice acetaia Malagoli Daniele e fondatrice del brand Modena life Styel L’alfabetizzazione finanziaria: strumenti di finanza per giovani che vogliono mettersi in gioco. A cura di  Vania Franceschelli consulente patrimoniale e vice presidente Fecif Trasformare la propria visione in realtà. Cosa insegna la vita di Giuseppe Panini, padre delle figurine più famose al mondo. A cura di Antonio Panini, ex imprenditore e figlio di Giuseppe Panini storico fondatore della edizioni Panini, casa editrice specializzata nella pubblicazione di figurine e fumetti. Fare oltre che studiare. Le opportunità nel settore manifatturiero. A cura di Federica Gherardi, responsabile sede Modena presso Fondazione ITS Maker Intelligenza artificiale e mondo del lavoro. Competenze ed opportunità. A cura di Simone Gardella Ceo di Elocal Group Industrial Iot e intelligenza artificiale con particolare attenzione al settore della computer vision per l’industria 4.0 Come superare un fallimento e rialzarsi più forti di prima. L’esperienza della soprano Mirella Freni

Come partecipare

La Settimana dell’Orientamento sarà anche luogo di confronto e di valorizzazione dei progetti scolastici innovativi del nostro territorio. I webinar saranno trasmessi sulla pagina Facebook di Innovation Days @innovationdaysproject e condivisa dalla pagina facebook del Comune di Sassuolo. Per maggiori informazioni: Laura Corallo - Comunicazione Viceversa. Mob. 346 3383979 L’evento è promosso dalle Associazioni Viceversa e Uciim Modena-Sassuolo con il patrocinio del Comune di Sassuolo, di Confindustria Ceramica e il sostegno di Esmalglass- Itaca.
Articolo di ModenaToday.
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Accordo tra Parmareggio e Agriform, nasce un nuovo colosso dei formaggi dop

A gennaio 2021 parte la "fusione" tra Parmareggio e Agriform. Fatturato da oltre mezzo miliardo.

L’accordo c’è, e verrà formalizzato prima di fine anno. I soci di Parmareggio, che ha sede a Modena ed è leader di mercato nel Parmigiano Reggiano, e quelli di Agriform, che ha sede a Sommacampagna (VR) ed è la prima realtà veneta nel settore del Grana Padano, Asiago, Piave e altri formaggi tipici regionali DOP, hanno deciso di unire le loro aziende in un’unica realtà, che sarà attiva a partire dall’1 gennaio 2021. Due imprese di carattere cooperativo, due filiere produttive leader, due reti commerciali in Italia e all’estero del tutto sinergiche tra loro, due portafogli prodotto perfettamente complementari e con grandi potenzialità. La nuova realtà debutterà con un fatturato di 550 milioni di euro, di cui quasi 200 realizzati all’estero, e si porrà ai vertici del mercato dei formaggi grana DOP, potendo peraltro garantire il controllo completo della filiera produttiva attraverso le rispettive basi sociali. Il nuovo Gruppo riunirà oltre 2000 allevatori e una ventina di caseifici soci. L’operazione di integrazione è seguita da PricewaterhouseCoopers, che ha affiancato Parmareggio e Agriform nella definizione delle sinergie e del piano industriale, e prevede una crescita significativa del fatturato nel triennio 2021-2024, con corrispondente miglioramento delle marginalità. Il processo di integrazione riconosce alla componente veneta una quota di minoranza “qualificata” nella nuova società, protetta da una serie di patti parasociali che le consentiranno un sostanziale equilibrio nella governance e il controllo di tutte le operazioni di natura straordinaria. “Forti dei risultati finora raggiunti da entrambe le imprese – dichiara Ivano Chezzi, Presidente di Granterre - Parmareggio – l’unione delle nostre forze ci consentirà di aspirare ad ulteriori importanti sviluppi sui mercati nazionali ed internazionali, costruendo una società ancora più solida, più competitiva, e migliorando ulteriormente la valorizzazione dei prodotti di tutti i soci.” Leggi l'articolo completo su ModenaToday.
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Italpizza completa l'acquisizione di 'Antico Forno a Legna'

Prosegue l’espansione di Italpizza con l’acquisto di 'Antico Forno a Legna', azienda all'asta fallimentare. Il leader delle pizze surgelate investe per rilanciare lo stabilimento di Mortara con un'operazione da 4,9 milioni.

"Investiamo e sfidiamo le multinazionali straniere". È il messaggio che lancia Italpizza, gruppo alimentare modenese, confermando di aver perfezionato un'acquisizione di stampo made in Italy. Dopo l'operazione del 2015, col ritorno in mani italiane da quelle inglesi di Italpizza spa, il fondatore e presidente Cristian Pederzini insiste quindi in chiave tricolore. Poco più di un anno fa il gruppo di strada Gherbella, da 150 milioni di euro di fatturato annuo, ha ottenuto i diritti di affitto del ramo d'azienda dell'ex concorrente del surgelato 'Antico Forno a Legna' di Mortara, nel pavese, in crisi irreversibile con 70 posti di lavoro a rischio. Il passaggio si è concluso positivamente per il gruppo modenese, tramite la controllata Italforno srl, con l'aggiudicazione dell'asta in Tribunale di Pavia per un valore di 4,9 milioni. "Questo è il primo investimento produttivo che facciamo fuori da Modena e dall’Emilia Romagna, ma sempre in Italia - commenta Cristian Pederzini - resosi necessario per accompagnare la costante crescita, aumentando così la capacità produttiva del gruppo del 20% e ridurre anche i rischi di concentrazione territoriale." Aggiunge il fondatore di Italpizza: "Abbiamo già un piano strategico finalizzato al lancio di una nuova linea di prodotti di alta gamma, come la buonissima 'ChePinsa!', che prevede investimenti per il rilancio della fabbrica di Mortara e conseguente aumento dei livelli occupazionali. Da anni ci contrapponiamo alla forza delle multinazionali straniere che paradossalmente invadono il mercato con pizze italiane ma prodotte all'estero, l'italian sounding".
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ABK Group acquisisce Ceramiche Gardenia Orchidea

Continua il programma di sviluppo di ABK Group che, con questa importante operazione finanziaria, consolida la propria presenza nel mercato di alta gamma.

ABK Group, fra i top player del mercato mondiale della ceramica, specialista nella produzione di grandi lastre ad elevate prestazioni tecniche, non si ferma. Nonostante il periodo difficile che sta attraversando l'economia globale, ABK Group S.p.A. ha perfezionato l'acquisto del 100% del capitale sociale di Ceramiche Gardenia Orchidea S.p.A., azienda storica che con i marchi Gardenia Orchidea e Versace Ceramics ha sviluppato nel 2019 un fatturato di oltre 38 Mln/€. ABK Group, nata nel 1992, ha avuto una crescita esponenziale che l'ha portata a fine 2019 ad un fatturato di oltre 110 Mln/€. All'avanguardia nel design e nell'innovazione tecnologica l'Azienda vanta due realtà produttive, tra cui lo stabilimento di Solignano Nuovo (MO), oggi fra i più avanzati e rivoluzionari dedicati alla produzione di grandi lastre. Presente sin dal 1961, il Gruppo Ceramiche Gardenia Orchidea ha contribuito a portare lo stile e la qualità della ceramica Made in Italy in oltre 100 paesi. Oltre al marchio commerciale Gardenia Orchidea, dal 1997 distribuisce l'esclusiva linea Versace Ceramics, un progetto strutturato che comprende, oltre ai rivestimenti ceramici, una linea di prestigiosi arredi per il bagno. "I brand del Gruppo Ceramiche Gardenia Orchidea, spiega Roberto Fabbri, presidente di ABK Group S.p.A., sono posizionati nella fascia alta del mercato, come i nostri marchi storici ABK, Flaviker e Ariana ed i nuovi Abk Stone e Materia, specializzati nelle grandi lastre a spessore 12, 20 e 30 mm. Questa acquisizione ci proietta come principali protagonisti nel comparto luxury del settore ceramico e fa parte di una più ampia strategia di sviluppo, che comprende anche gli investimenti in tecnologia e innovazione che oggi ci permettono di essere al top del settore. La testimonianza di questo percorso di crescita sarà il dato sul fatturato complessivo del nostro Gruppo, che nel 2020 prevediamo raggiunga i 150 Mln/€."
Articolo di ModenaToday
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Logistica, la storica CFP di Modena incorpora la ferrarese Coopser

Le assemblee dei soci delle due cooperative hanno approvato la fusione per incorporazione di Coopser in CFP. L’azienda unificata, attiva dall’1 gennaio 2021, è tra i leader nazionali di settore.

Una nuova grande realtà, radicata sul territorio, più solida e competitiva. Due storiche cooperative del settore della logistica, la CFP di Modena e la Coopser di Ferrara, diventeranno un’unica grande realtà. Il progetto di fusione è stato approvato dalle assemblee dei soci delle due cooperative, che si sono riunite sabato 17 ottobre votando a favore, e vedrà la luce ufficialmente il primo gennaio 2021. Con 1.800 soci, la cooperativa diventerà un punto di riferimento ancora più strutturato nella gestione completa del ciclo della logistica, con una presenza capillare nella Regione e commesse anche oltre i confini regionali. La fusione porterà a una maggiore diversificazione dei servizi, a una migliore competitività e alla condivisione dei know how maturati dalle due cooperative in decenni di esperienza. Entrambe realtà storiche del territorio, CFP è presente a Modena fin dagli anni ’40, quando inizia a operare nello scalo merci FS, per poi assumere il nome di “Cooperativa Facchini Portabagagli” nel 1972, incorporando piccoli gruppi. Coopser invece inizia la sua storia nel 1977, quando i lavoratori di alcune  “carovane” di facchini decisero di unire competenze, risorse economiche e spirito imprenditoriale per creare una grande cooperativa. “È un progetto su cui abbiamo lavorato con determinazione – spiega William Giovannini, Presidente CFP - perché siamo assolutamente convinti della sua importanza strategica. Mai come quest’anno, con l’esperienza del Covid, si è reso evidente quanto la logistica sia fondamentale per l’economia del Paese, e per il lavoro. Negli ospedali, nei magazzini, sulla strada, noi ci siamo sempre stati e ci saremo, per garantire con i nostri operatori il funzionamento del Sistema Paese. Con questa fusione, consolidiamo la nostra presenza, ampliamo i servizi e i campi di intervento, e allarghiamo il raggio di azione sui territori sempre nella massima legalità”. La nuova cooperativa genera importanti sinergie e può contare su magazzini e centri logistici in tutta l’area centro emiliana, con proiezioni su Veneto e Lombardia presidiate dalle sedi di Modena e Ferrara, che saranno mantenute e valorizzate. Grazie all’unificazione sarà in grado di offrire una più ampia gamma di servizi di logistica integrata: movimentazione merci, traslochi, gestione archivi e magazzini; pulizia industriale e civile; trasporti, spedizioni e depositi; logistica agroalimentare; manutenzioni industriali, manutenzione e noleggio mezzi e carrelli elevatori; officina meccanica. “Una giornata importante per la cooperazione e per i territori di Modena e Ferrara – commenta il presidente di Legacoop Estense Andrea Benini – Le assemblee dei soci hanno deciso la fusione di due aziende leader e in salute, dando vita ad una cooperativa ancora più solida e capitalizzata, capace di competere con i campioni nazionali di settore. Legacoop da sempre promuove le aggregazioni, che creano sinergie e aumentano la capacità di investimento. Anche durante la crisi le cooperative di maggiori dimensioni hanno gestito meglio le difficoltà e difeso il lavoro dei soci. È un segno di grande maturità dei soci e dei dirigenti di Coopser e CFP aver deciso di mettere insieme le forze per affrontare le sfide poste dalla pandemia e dalla successiva ripartenza”. Forte della professionalità maturata dalle due cooperative e delle numerose certificazioni ottenute, la cooperativa unificata continuerà a perseguire una politica di sviluppo attenta a qualità, ambiente, sicurezza e salute sul lavoro. “Coopser – precisa la presidente Patrizia Caniati – da sempre incentra la propria attività sui principi di legalità, trasparenza, qualità dei servizi e dignità del lavoro. Già nel 2017 abbiamo ottenuto il punteggio massimo nel Rating di Legalità, così come CFP, che ci certifica entrambi come partner seri e affidabili in un mercato complesso come quello della logistica. In tutti questi anni, ci siamo trovati a operare in un settore purtroppo inquinato dalla concorrenza sleale di soggetti che non stanno alle regole. Per questo, sono particolarmente soddisfatta di questa fusione, che conferisce ancora maggiore solidità alla nostra cooperativa e le consente di competere meglio, dentro e fuori la provincia di Ferrara”.
Articolo di ModenaToday
 
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Lo spettro della delocalizzazione sulla Ondulati Maranello, chiesto un tavolo in Regione

Dopo che Ferrari Spa ha acquistato i capannoni di Ondulati Maranello, ancora non vi sono certezze sulla nuova sede della ditta.

Dopo gli scioperi dello scorso aprile, altre nuvole minacciose si addensano sulla Ondulati Maranello, importante realtà produttiva che dà lavoro a circa 140 persone, tra dipendenti diretti e lavoratori in appalto. Lo stabilimento di via Nuvolari è recentemente stato acquistato da Ferrari Spa. L'azienda del cavallino rampante, infatti, ha intenzione di procedere nella sua importante azione di espansione anche in quel comparto, che si trova proprio a nord dell'attuale complesso produttivo. Per l'azienda che produce cartone ondulato per imballaggi si prospetta dunque la necessità di trovare una nuova sede. Su quale e dove possa essere il nuovo sito produttivo, però, ancora non vi sono certezze. Il caso è stato portato all'attenzione della Regione da un’interrogazione del consigliere Michele Barcaiuolo (Fratelli d'Italia), che spiega: "Nel progetto aziendale c’era l’acquisto di un lotto di terreno, di proprietà del Gruppo Richetti, sul quale edificare un nuovo stabilimento. Però, pare essere saltato l’acquisto del lotto sul quale edificare lo stabilimento ed è notizia abbastanza recente una possibile delocalizzazione della Ondulati Maranello Spa in siti fuori regione: Bergamo e Lucca in primis, ultimi aggiornamenti vedono possibile anche Castelbelforte in provincia di Mantova”. Da qui l’atto ispettivo del consigliere modenese per sapere “se la Regione intenda istituire un Tavolo con azienda, sindacati e Comune di Maranello per affrontare le problematiche e mettere a sistema le istanze di ogni parte; se, nella denegata ipotesi di trasferimento della Ondulati Maranello Spa, la Regione sia a conoscenza di imprese, nella zona, in procinto di attivare un nuovo piano assunzioni. In caso affermativo, quali siano le aziende che potrebbero essere coinvolte in un piano del lavoro per superare una situazione che rischia di rivelarsi assai critica per la comunità maranellese”. Il tema è stato trattato anche nella seduta del Consiglio Comunale di Maranello, attraverso un'interrogazione dei consiglieri Guglielmo Sassi e Barbara Lillo, che chiedevano conto all'Amministrazione di eventuali contatti con le aziende interessate. Il sindaco Luigi Zironi ha brevemente risposto che il Comune non è in alcun modo intervenuto nella trattativa fra i privati coinvolti nella compravendita - come per altro vietato dalla legge - e che non sono giunte richieste di modifiche relative agli strumenti urbanistici o alla viabilità tra via Musso e Via Nuvolari (altro tema legato all'espansione di Ferrari in quell'area, ndr). "L'Amministrazione sta già ponendo la massima attenzione sull'evolversi della vicenda - ha aggiunto Zironi - nel caso in cui emergessero elementi oggettivi rispetto ad un'ipotesi di delocalizzazione fuori dal territorio comunale, la ricerca di soluzioni vedrebbe la presenza del sindaco al tavolo di confronto".
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Florim diventa Società Benefit

Innovazione epocale per l'azienda ceramica, che mette al centro della propria missione anche aspetti di sostenibilità sociale e ambientale.

Il 19 marzo 2020 Florim, il prestigioso marchio ceramico con sede a Fiorano, ha acquisito lo status di Società Benefit. Dal punto di vista giuridico è una innovazione epocale, perché l'azienda in questo modo ha integrato nel proprio statuto uno scopo aggiuntivo rispetto alle tradizionali finalità economiche. In realtà, così facendo, Florim rende ufficiale e protegge nel tempo la propria Missione, da sempre orientata a creare valore anche per le persone, le comunità in cui opera e a rigenerare l'ambiente. "Le Società Benefit - spiega Claudio Lucchese, presidente di Florim - rappresentano un’evoluzione del concetto di azienda perché integrano nel proprio modello di business, insieme agli obiettivi di profitto, l'esplicito impegno ad operare in modo responsabile e sostenibile tutelando gli interessi degli stakeholder e dell’ambiente. Il modo di fare impresa sta cambiando e credo che oggi le aziende debbano far coesistere seriamente le finalità economiche con gli interessi delle persone e dell'ambiente: solo così si può pensare ad un futuro sostenibile.

Per Florim - prosegue Lucchese - il passaggio a Società Benefit non è stato altro che la formalizzazione di un indirizzo intrapreso da molti anni. La presenza nella strategia aziendale, di azioni volte a minimizzare l’impatto ambientale e dare sostegno ai dipendenti e al territorio, fa parte del nostro modo di fare impresa da quando il concetto di “sostenibilità” non era ancora così diffuso."

L'azienda produce da quasi 60 anni superfici ceramiche per l’architettura e l’interior design e il gruppo conta oggi circa 1.400 dipendenti, distribuiti nelle due sedi produttive in Italia e in quella negli Stati Uniti (Tennessee), e nei diversi Flagship Stores dentro i più importanti distretti del design mondiale, che hanno generato un fatturato di oltre 400 milioni di euro nel 2019.

Rientrano tra gli esempi concreti dell'essere "Società Benefit" importanti investimenti da parte del Gruppo sulla sostenibilità, nella solidarietà, aiuti alle famiglie più fragili e sostegno ai giovani.

Conclude il presidente Lucchese "Per me, essere Società Benefit significa essere una componente di un grande movimento che ha come obiettivo principale quello di cambiare un modello di business obsoleto e che non risponde più alle necessità del mondo di oggi e di quello che verrà domani. Mi auguro di cuore che il numero di Società Benefit cresca con costanza nei prossimi anni per creare un nuovo modo di fare impresa con un impatto positivo e forte sulla comunità e sull’ambiente, a beneficio della nostra, ma soprattutto delle generazioni future."

Leggi l'articolo completo sul sito di Florim.

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Caprari lancia un piano di sviluppo internazionale

Caprari guarda al futuro valutando acquisizioni e selezionando un partner finanziario per potersi sviluppare nel mondo.

Nell’anno del 75° dalla fondazione il gruppo Caprari di Modena, una tra le principali realtà internazionali nella produzione di pompe ed elettropompe centrifughe e nella creazione di soluzioni avanzate per la gestione del ciclo integrale dell'acqua, anticipa un nuovo piano di sviluppo che si baserà su investimenti mirati e sulla crescita per linee interne, ma valutando anche nuove acquisizioni per consolidare la presenza su mercati che evidenziano prospettive di crescita e in segmenti di prodotto profittevoli. Una linea di sviluppo che potrebbe prevedere l’ingresso tra i soci, al fianco della famiglia Caprari che governa l’azienda dal 1945, di un partner finanziario che condividerà il piano di sviluppo. Alberto Caprari, che rappresenta la terza generazione della famiglia, ha avviato ormai da oltre un anno attente analisi che hanno portato a una road map per iniziare i secondi 75 anni seguendo l’esempio del fondatore, quindi “guardando avanti ascoltando le esigenze dei clienti per soddisfarle al meglio”, continuando ad investire almeno il 10% del fatturato annuo in sviluppo. Caprari è un gruppo controllato della famiglia Caprari. Il fatturato 2019 si è attestato a 100 milioni di euro e la proiezione 2020 confermerà la capacità di tenuta e anche la creazione di valore, costruita nel tempo. Caprari beneficia di una lunga esperienza sui mercati internazionali dove realizza il 70% del fatturato e di una costante propensione alla diversificazione unita alla specializzazione dei prodotti. Gli addetti sono attualmente circa 600 e il processo avviato porterà all’ingresso di nuove professionalità. Caprari esporta in Europa, Medio Oriente, Africa, in tutta l’area Asia Pacific e in America Latina. Le unità produttive del gruppo Caprari sono localizzate a Modena (headquartes), a Rubiera e a Konya in Turchia, dove dal 2014 è attiva una proficua joint venture industriale, la Polmot Motor Makina. La rete mondiale Caprari basa la sua presenza anche su nove filiali commerciali dirette, con assistenza clienti in: Francia, Spagna, Regno Unito, Germania, Portogallo, Australia, Grecia,Tunisia e Cina. Nei prossimi anni il Gruppo conta di presidiare direttamente altri mercati che evidenziano opportunità per chi come Caprari ha scelto di posizionarsi nei segmenti Premium che danno valore al Made in Italy della meccanica e dei servizi di qualità.
Leggi l'articolo completo su ModenaToday.