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Ceramica. L'ex stabilimento La Guglia riprende vita grazie al Gruppo MoMa

Il distretto ceramico vedrà la ripartenza dell'ex stabilimento La Guglia, uno storico luogo di produzione che nel 2019 si era fermato dopo 60 anni di attività.

Dove nacque lo storico marchio "La Guglia", fondata nel 1955 e protagonista della storia industriale del distretto, si guarda al futuro. Il Gruppo MoMa (fatturato consolidato di circa 95 milioni di euro, realizzato dalla società Ceramiche Moma spa, Herberia Spa e Savoia Italia Spa) ha infatti, di recente  formalizzato l’acquisizione dello stabilimento, programmando il riavvio dell'attività produttiva del sito, fermo dalla fine del 2019, dopo 60 anni di gloriosa storia. Grazie alla collaborazione di fondamentali componenti della filiera distrettuale, sono state gettate le basi per una importante riqualificazione dell’area produttiva, offrendo al mercato un importante segnale di fiducia, particolarmente significativo in questo periodo visto il difficile contesto economico e sociale, causato dalla emergenza Covid. Ad accompagnare il Gruppo Moma, nell'organizzazione e lo sviluppo dei   lavori della ripartenza, ci saranno il Gruppo SACMI, leader e partner indiscusso del comprensorio ceramico e la società Mectiles Italia srl. La nuova proprietà ha già presentato al sindaco di Sassuolo, Gian Francesco Menani, il piano industriale che intende realizzare e soprattutto il relativo programma di assunzioni ad esso strettamente correlato. “Un’ottima notizia ed un segnale straordinario per il Distretto Ceramico – afferma Menani – in un periodo dominato da incertezze e timori. Due importantissime realtà quali Sacmi, che di Sassuolo è assoluto partner e stimolo, e Mectiles hanno deciso di affiancare un gruppo di sicuro affidamento, tra i leader nella ricerca di prodotto, come MoMa per rilanciare La Guglia, che rappresenta un pezzo di storia economica e sociale della nostra città. Sono certo che la professionalità degli attori in campo porterà in breve tempo a rivedere attivo e competitivo lo stabilimento di via Radici”. A curare la complessa operazione il prof. Avv. Antonio Tullio di Modena. Non ancora fissate le tempistiche del riavvio della produzione, ma vi è la forte ambizione di accelerare i tempi, compatibilmente con tutte le attività necessarie alla riqualificazione del sito e all'implementazione del nuovo lay-out produttivo.
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Lamborghini: al via un programma per l’alternanza generazionale dei dipendenti

Lamborghini ha siglato un accordo sindacale con la Fiom-Cigl e la Fim-Cisl di Bologna per favorire l’alternanza generazionale dei propri dipendenti.

Fuori un (quasi) pensionato, dentro un giovane assunto a tempo indeterminato. Ecco il piano di Lamborghini per l’alternanza generazionale in azienda. La casa automobilistica di Sant’Agata Bolognese ha raggiunto un accordo con le organizzazioni sindacali che prevede incentivi per i dipendenti prossimi alla pensione e nuove assunzioni di giovani nel 2021.

Come funziona

I lavoratori che hanno quasi maturato i requisiti pensionistici (una trentina circa) potranno scegliere se aderire o meno al piano di uscita. L’azienda garantisce all’ex dipendente il mantenimento dello stesso livello retributivo, inclusa la polizza sanitaria integrativa, per due anni, fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione. Coprirà la differenza tra la disoccupazione e la busta paga. Insomma chi lascerà l’azienda non perderà un euro. E, al tempo stesso, Lamborghini sostituirà tutti i lavoratori in uscita con neoassunti a tempo indeterminato. Nessun posto di lavoro andrà perso, come sottolineano i sindacati. L’obiettivo è proprio quello di «generare nel corso dell’anno una positiva dinamica di alternanza generazionale». Da una parte valorizzare l’esperienza dei pensionandi, dall’altra facilitare l’ingresso di altrettanti giovani in azienda. «Soprattutto in un periodo di grandi sfide come quello attuale, riteniamo che il sostegno alla competitività aziendale passi attraverso l’accelerazione dei processi di cambiamento» ha commentato Umberto Tossini, Chief Human Capital Officer di Automobili Lamborghini. «Di qui il nostro continuo impegno a investire nelle competenze dei più giovani, motore del nostro futuro sviluppo, pur nel pieno riconoscimento delle aspettative e dei diritti di chi si avvicina al periodo di pensionamento».

Lamborghini tra le aziende “Top Employers” in Italia

Oggi Lamborghini è tra le aziende più ambite e apprezzate dai lavoratori italiani. Impiega oltre 1.800 dipendenti, cresciuti del 10% nel 2020 e del 70% negli ultimi 5 anni. Nel 2021 si è aggiudicata il riconoscimento Top Employers Italia per l’ottavo anno consecutivo. Ai dipendenti offre visite mediche gratuite, corsi di formazione, servizi per le donne in gravidanza, benefit su misura e un premio di produzione da 3500 euro, con la possibilità di scegliere tra più soldi in busta paga o più tempo libero. Articolo di Millionaire.it.
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Scam festeggia 70 anni di attività e guarda al futuro

SCAM, impresa agrochimica con sede a Modena, festeggia i suoi 70 anni di attività con un progetto di nutrizione sostenibile a basso impatto ambientale delle colture agrarie.

SCAM si appresta a festeggiare i 70 anni di attività con un progetto di nutrizione sostenibile a basso impatto ambientale delle colture agrarie che la vedrà impegnata nei prossimi anni a implementare varie partnership sul territorio nazionale e internazionale mirate allo sviluppo dei concimi Organo-Minerali a matrice umificata. Fin dalla nascita SCAM® è stata pioniera nei temi di rispetto della fertilità del suolo e della biodiversità, nel miglioramento quanti-qualitativo delle coltivazioni e nella salubrità dei prodotti agricoli. La continua attività di Ricerca e Innovazione fatta in collaborazione con Università e centri di sperimentazione, le certificazioni, gli investimenti e i miglioramenti della parte produttiva dello stabilimento, hanno portato SCAM® ad essere l’azienda di riferimento di settore. Oggi l’offerta SCAM® è ampia e diversificata, oltre ai concimi Organo-Minerali comprende Agrofarmaci, Fertirriganti, Biostimolanti e prodotti per Agricoltura Biologica, totalmente formulati e confezionati nello stabilimento modenese. Il Presidente Marco Pirani ricorda che i buoni risultati economici e patrimoniali raggiunti da SCAM® non hanno penalizzato altre scelte impegnative fatte nel corso degli anni, dove cultura d’impresa, responsabilità sociale, etica, trasparenza e confronto hanno messo l’azienda in condizione di creare e nel tempo consolidare un rapporto di fiducia, affidabilità e credibilità fra l’industria chimica, la comunità locale e le filiere agroalimentari. Il Direttore Generale Felice Lo Faso sottolinea che per SCAM® i concimi Organo-Minerali rappresentano ancora oggi il core business aziendale, grazie alla «formula originale» che li contraddistingue e che li rende unici. L’entrata in vigore del nuovo Regolamento europeo sui fertilizzanti dal 2022 e le indicazioni agronomiche definite dal Green New Deal – Farm to Fork aiuteranno l’azienda nel processo di internazionalizzazione e consentiranno di veicolare anche le altre specialità ad alto valore aggiunto. L’impegno di SCAM® per il futuro è garantire ai propri partner e agli operatori delle filiere agroalimentari la migliore offerta di mezzi tecnici, per portare nelle nostre case e su quelle di tutto il mondo i cibi ottenuti con una Agricoltura virtuosa, ad alta produttività e qualità ma al più basso impatto ambientale.
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Modena, imprese: i laureati in ingegneria restano i più ricercati

Il Centro Studi di Lapam Confartigianato ha presentato una classifica dei profili più ricercati dalle imprese del territorio modenese: i laureati in ingegneria restano i più richiesti.

La scuola superiore è il preludio all’ingresso del mondo del lavoro o dell’università. In merito, il Centro Studi di Lapam Confartigianato, ha presentato una classifica dei profili più ricercati dalle imprese del territorio modenese. “Tante volte si sente dire che le imprese, nonostante il crescente tasso di disoccupazione, faticano a reperire personale adatto e qualificato. Ebbene, è proprio così. Per questo anche la scelta delle scuole superiori è importante: considerare gli indirizzi tecnici è opportuno e può offrire sbocchi futuri a ragazze e ragazzi”. Queste le parole di Gilberto Luppi, presidente di Lapam Confartigianato Modena, che commenta così alcuni dati dell’ufficio Studi dell’associazione di categoria. Sul territorio modenese circa un terzo delle imprese fatica a reperire personale qualificato, una percentuale molto elevata. Tra i dati disponibili al momento, quelli di fine 2019, non ci sono solo laureati, ma anche diplomati di scuole tecniche o professionali. Le imprese faticano a trovare per il 76,2% laureati in ingegneria elettronica e per il 72,1% quelli in ingegneria industriale, per il 70,1% i diplomati tecnici di impianti termoidraulici, per il 63,3% diplomati in informatica e telecomunicazioni, per il 55,4% i diplomati nell’indirizzo abbigliamento, per il 52,5% e per il 52,3% rispettivamente diplomati in meccanica e meccatronica e quelli in elettronica ed elettrotecnica. Ancora per il 52% e per il 50% i laureati in lingue e in ingegneria civile e ambientale. “Da questi dati – prosegue Luppi – emerge con chiarezza che scegliere una scuola tecnica o professionale non rappresenta una scelta di serie B. Tutt’altro, si tratta di un modo di pensare al proprio futuro, senza dimenticare che a un diplomato non è comunque preclusa la possibilità di intraprendere l’università. L’importante è seguire le predisposizioni di ragazze e ragazzi che si affacciano al mondo delle superiori, facendo una scelta che avrà implicazioni importanti sulla loro vita. Le cosiddette materie ‘Stem’ (Science, Technology, Engineering, Mathematics) possono essere scelte da ragazze e ragazzi in ugual misura”. L’indagine di Lapam presenta anche quelle che sono competenze, soft skills e nuovi trend necessari per chi si approccia al mondo del lavoro in giovane età. Le competenze richieste dalle imprese sono per il 35,8% la capacità di comunicare bene in italiano a seguire, per il 21,5% le competenze digitali, e per poco più del 15% le capacità matematiche e in lingue straniere. Tra i nuovi trend c’è un 34% di imprese che richiedono l’attitudine al risparmio energetico e per il 10,5% la capacità di applicare tecnologie. Ma le cosiddette soft skills, le capacità relazionali, sono le più richieste: il 63% delle imprese cerca ragazzi capaci di flessibilità e adattamento, il 51,7% di lavorare in gruppo, il 36,9% di risolvere problemi e il 36% la capacità di lavorare in autonomia. “I trend futuri sono tre – conclude Luppi – globalizzazione, tecnologia, ambiente. I mestieri che saranno più richiesti (e che, magari, oggi non ci sono ancora) riguardano l’automazione e la robotica, l’utilizzo dei dati e il commercio online, inoltre le figure in grado di sviluppare strategie e soluzioni ecosostenibili come esperti in gestione dell’energia, chimici green, esperti di acquisti verdi, installatori di impianti a basso impatto ambientale”. Leggi l'articolo completo su La Pressa.
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Amazon, a Spilamberto il terzo polo italiano, pronto in autunno

Il centro di smistamento di Spilamberto sarà il secondo sito di questa tipologia aperto da Amazon in Emilia Romagna, dopo quello di Castel San Giovanni, e il terzo a livello nazionale.

Amazon ha annunciato oggi l’apertura di due nuovi centri in Italia entro il 2021. Il centro di distribuzione di Novara, dove è prevista l'assunzione di 900 persone, ed il centro di smistamento di Spilamberto, dove è prevista l'assunzione di 200 operatori. Nonostante il numero inferiore di personale previsto rispetto al centro di Novara, quello di Spilamberto è il terzo centro logistico e di distribuzione pacchi più importante a livello italiano. Il lancio di questi due nuovi siti comporterà un ulteriore investimento di oltre €230 milioni che si aggiungeranno ai €5.8 miliardi già investititi da Amazon in Italia negli ultimi dieci anni. “Siamo orgogliosi ed entusiasti di espandere la nostra rete logistica con due nuovi centri in Piemonte ed Emilia-Romagna” ha dichiarato Stefano Perego, VP Amazon EU Operations. “Negli ultimi dieci anni abbiamo investito in modo significativo nel Paese e abbiamo assunto migliaia di lavoratori di talento che ricevono salari competitivi e numerosi benefit sin dal primo giorno in Amazon. Questo nuovo investimento rappresenta un’ulteriore prova del nostro impegno nei confronti delle persone e delle comunità in Italia, ci consentirà di creare 1.100 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato e di potenziare la nostra rete di consegne per raggiungere ancora più clienti in tutto il Paese. Voglio inoltre sottolineare che per fronteggiare l’emergenza Covid-19 abbiamo implementato oltre 150 misure in modo da continuare ad offrire i nostri servizi alla comunità e a tutelare la salute dei nostri dipendenti”. Il centro di smistamento di Spilamberto (MO) sarà il secondo sito di questa tipologia aperto da Amazon in Emilia Romagna dopo quello di Castel San Giovanni, e il terzo a livello nazionale. Responsabile della costruzione del nuovo magazzino è Vailog srl (Gruppo Segro). Lì troveranno lavoro oltre 200 persone con contratti che la società annuncia a tempo indeterminato entro il 2023. I dipendenti del centro di smistamento si occuperanno di smistare e preparare i pacchi, provenienti dai centri di distribuzione, per la spedizione ai depositi di smistamento, prima della consegna finale ai clienti. I due nuovi centri saranno operativi entro il prossimo autunno. 'Saranno strutture sostenibili che integreranno sistemi per il risparmio energetico riducendo l’impronta ambientale' - afferma una nota stampa della società. 'L’energia prodotta grazie a pannelli fotovoltaici posti sulla copertura del magazzino alimenterà entrambi i centri, Spilamberto sarà dotato di circa 720 kW mentre Novara di 1000 kW. Gli edifici sono gestiti dal BMS (Buliding Management System), un sistema che permette una gestione intelligente dell’utilizzo e della manutenzione dell’immobile. Anche la mobilità avrà un’impronta di sostenibilità in quanto i parcheggi saranno dotato di colonnine di ricarica per le auto elettriche e inoltre verrà e incentivato il sistema di trasporto tramite biciclette con la realizzazione di nuove piste ciclabili per incrementare i percorsi cittadini. Gli immobili avranno la certificazione BREEAM (Building Research Establishment Environmental Assessment Method) con la valutazione “Very Good”. Per preservare l’equilibrio e la biodiversità del territorio, saranno realizzate aree verdi e spazi alberati adeguatamente progettati nell’armonia dell’insieme. A Spilamberto è stata prevista una riqualificazione delle aree verdi creando dei percorsi ambientali nell’ambito di un progetto paesaggistico di rinascita per preservare l’equilibrio e la biodiversità delle aree presenti limitrofe al Rio Secco che prevede la piantumazione di essenze autoctone'. “Quando nel 2018 abbiamo scelto di ospitare il nuovo stabilimento sapevamo che l'occupazione generata sarebbe stata una vera e propria boccata d’ossigeno per la nostra comunità e per un territorio, quello modenese, che allora non aveva ancora recuperato i livelli di occupazione pre-crisi 2008. Questo discorso è valido a maggior ragione oggi che viviamo un momento storico imprevedibile e che nei prossimi mesi ci vedrà far fronte alla disoccupazione post-covid. In questo tempo di incertezza poter contare su questi posti di lavoro certi farà star meglio tante nostre famiglie e di questo sono soddisfatto”, ha commentato il Sindaco di Spilamberto, Umberto Costantini.

Posti di lavoro a Modena, presto le selezioni.

Amazon è in procinto di avviare il processo di selezione presso i due centri logistici per le posizioni manageriali, tecniche e le funzioni di supporto a cui sarà possibile candidarsi accedendo ai seguenti link https://www.amazon.jobs/en/locations/spilamberto-italy. La selezione degli operatori di magazzino avrà inizio in primavera. I dipendenti saranno assunti al quinto livello del Contratto nazionale del Trasporto e della Logistica con un salario d’ingresso di €1.550 lordi, tra i più alti del settore, e numerosi benefit che includono sconti per i dipendenti su Amazon.it e un’assicurazione integrativa contro gli infortuni. Amazon offre ai propri dipendenti ulteriori opportunità come il programma Career Choice, che copre fino al 95% del costo delle rette e dei libri di testo per chi desidera specializzarsi in un ambito specifico frequentando corsi professionali per quattro anni. Leggi l'articolo completo su La Pressa.
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Primo accordo sullo smart working nel contratto integrativo, la sperimentazione di Coop Alleanza 3.0

Da febbraio, su base volontaria, mille dipendenti di Coop Alleanza 3.0 potranno accedere all'accordo sottoscritto con i sindacati per regolamentare il lavoro agile.

È Coop Alleanza 3.0 a fare da apripista per la regolamentazione dello smart working nella Grande Distribuzione. L’accordo siglato con le principali organizzazioni sindacali di categoria consente, infatti, alla Cooperativa di avviare una inedita e innovativa sperimentazione che, dal 1° febbraio 2021, coinvolgerà su base volontaria la popolazione dei circa 1.000 dipendenti di sede. La prospettiva di inserire la regolamentazione del lavoro agile all’interno della contrattazione integrativa ha visto convergere gli intenti di Coop Alleanza 3.0 e delle organizzazioni sindacali, che insieme promuovono così una piattaforma progettuale condivisa. L’accordo introdotto in forma sperimentale dalla Cooperativa prevede la possibilità di adesione volontariaindividuale e reversibile per tutti i dipendenti di sede, che possono così scegliere di lavorare da remoto (dalla propria abitazione o da altro luogo) da un minimo di 2 a un massimo di 4 giorni alla settimana. “Lo Smart Working come strumento di organizzazione del lavoro per obiettivi e risultati, come driver di innovazione delle competenze al servizio dei negozi e dei soci/consumatori, come leva di conciliazione casa/lavoro e di attenzione all’ambiente: è questa la visione che ci ha orientati verso la firma dell’accordo collettivo sul lavoro agile, raggiunto con le organizzazioni sindacali di categoria” – sottolinea Milco Traversa, Direttore Risorse Umane di Coop Alleanza 3.0 – “La pandemia ha accelerato un percorso innovativo intrapreso da tempo dalla Cooperativa: a gennaio 2020 abbiamo avviato un progetto pilota che ha coinvolto circa 100 colleghi, che in un successivo sondaggio hanno manifestato il desiderio di proseguire anche in futuro l’esperienza dello smart working, nel 90% dei casi.” L’aspetto di innovazione dell’accordo risiede sia nell’idea di una pianificazione del lavoro agile – ai fini della massima efficienza ed efficacia del lavoro a supporto dei punti vendita – sia nell’attenzione a tutti gli aspetti di sicurezza: dalla privacy alla tutela dei dati fino al diritto alla disconnessione. I risultati della sperimentazione verranno costantemente monitorati sia da un punto di vista qualitativo che quantitativo, per valutarne l’impatto sulla Cooperativa, sui lavoratori e sull’ambiente. La Cooperativa sceglie, dunque, di investire su un approccio al lavoro basato sulla fiducia, sulla misurazione dei risultati e sulle nuove competenze (digitali e di collaborazione), al consolidamento delle quali saranno dedicati specifici percorsi formativi e informativi.
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Monari Federzoni SpA acquisisce Fattorie Giacobazzi da Granarolo

Monari Federzoni SpA acquisisce Fattorie Giacobazzi: nasce uno dei poli più importanti per l’Aceto Balsamico di Modena. Fatturato aggregato pari a 32 milioni di euro.

Monari Federzoni, storica azienda modenese produttrice di Aceto Balsamico di Modena IGP, condimenti e bevande, ha siglato con Granarolo S.p.A. l’accordo per l’acquisizione di Fattorie Giacobazzi, azienda di Nonantola specializzata nella produzione di Aceto Balsamico di Modena, condimenti e aceti di vino. La società, fondata nel 1988 dalla famiglia Giacobazzi e rilevata negli ultimi anni da Granarolo SpA, è uno dei principali player nel mercato italiano del settore. Nel 2019 Fattorie Giacobazzi ha registrato un fatturato pari a 14 milioni di euro con una produzione pari a circa 5,5 milioni di litri. L’export vale oltre il 90% del mercato con più di 13 paesi di destinazione, in particolare Nord America (47%) e UK-Irlanda (13%). “La scelta di acquisire Fattorie Giacobazzi conferma l’impegno di Monari Federzoni nel segno della valorizzazione del territorio modenese grazie a uno dei suoi prodotti simbolo - l’Aceto Balsamico - che, da oltre cento anni, rappresenta l’attività principale della nostra azienda di famiglia" - sottolinea Sabrina Federzoni, presidente e amministratore delegato Monari Federzoni SpA. - "Le due realtà sono perfettamente sinergiche sia dal punto di vista della tradizione produttiva, sia dei canali di vendita che della presenza sui mercati, nazionale ed estero. Due identità ben definite e riconosciute che manterranno le rispettive specificità e competenze, creando un sistema di eccellenza che ci permetterà di continuare a condividere la cultura dell’Aceto Balsamico di Modena e a crescere, in Italia e nel mondo”. Con l’acquisizione di Fattorie Giacobazzi, Monari Federzoni SpA potrà consolidare il segmento medio-alto di mercato, portando così avanti il percorso di ampliamento e diversificazione dell’offerta che oggi si compone di più linee di Aceto Balsamico di Modena IGP e DOP, aceti di vino, mele e pere, condimenti, e delle nuove bevande biologiche a base di Aceto Balsamico di Modena IGP. L’accordo siglato darà vita a uno dei poli più importanti per l’Aceto Balsamico di Modena con 84 dipendenti nelle sedi e negli stabilimenti situati in provincia di Modena (Solara di Bomporto e Nonantola), 18 milioni di bottiglie esportate in oltre 55 paesi, una produzione aggregata pari all’11% del totale di Aceto Balsamico di Modena IGP venduto in Italia e all’estero, e 5.500 barrique/botti per una capacità produttiva che copre circa il 25% delle vendite totali del prodotto invecchiato nel mondo. Il fatturato aggregato di Monari Federzoni e Fattorie Giacobazzi è pari a 32 milioni di euro. “Nell’ottica di una semplificazione del modello di business, stiamo attuando una focalizzazione sul mercato del latte e dei suoi derivati. Stiamo già lavorando su nuove acquisizioni sia in Italia sia all’estero. Esprimiamo grande soddisfazione per essere riusciti a chiudere un’operazione importante nel segno della continuità italiana della proprietà, con un’azienda solida, di tradizione e concentrata sul mercato dell’aceto balsamico”, dichiara Gianpiero Calzolari, presidente del Gruppo Granarolo. Leggi l'articolo completo su ModenaToday.
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Tecnologia modenese a marchio Caprari per il Mose di Venezia

L’azienda modenese, che celebra quest’anno il 75° anno di attività, ha messo a disposizione le proprie soluzioni innovative per il pompaggio delle acque per la realizzazione dell’importante opera architettonica nella laguna veneta.

L’ondata di maltempo che ha investito l’Italia in questi ultimi tempi ha costretto alla messa in funzione periodica del Mose per difendere Venezia dall’acqua alta. Il complesso sistema funziona anche grazie alle soluzioni per il pompaggio delle acque realizzate dal Gruppo Caprari. L’azienda modenese, che celebra proprio quest’anno 75 anni dalla nascita, ha messo a disposizione del Consorzio Venezia Nuova la propria esperienza consolidata in applicazioni gravose, fornendo consulenza strategica nella fase di studio e progettazione e dando le soluzioni tecnico-costruttive migliori, volte a garantire l’affidabilità di funzionamento nel tempo e la resistenza all’ambiente marino.

Caprari, fin dalla sua fondazione nel 1945”, racconta Alberto Caprari, CEO e amministratore delegato, terza generazione della famiglia di imprenditori, “ha sempre investito in innovazione fornendo soluzioni tecnologiche all’avanguardia per svariati settori strategici come agricoltura, acquedotti e depurazione, grandi infrastrutture e impianti industriali, mettendo sempre al centro le esigenze dei clienti. Siamo molto orgogliosi di aver potuto dare il nostro contributo tecnico e professionale per la realizzazione del Mose, un progetto davvero importante e unico nel panorama internazionale”.

Per il Mose, il Gruppo Caprari ha realizzato un’importante fornitura che comprende 134 elettropompe sommergibili in lega inossidabile, destinate alla raccolta e al sollevamento di tutti i fluidi nei sistemi ausiliari delle tre bocche di Porto di Lido, Malamocco e Chioggia, 12 elettropompe sommergibili per le vasche di raccolta acqua piovana e 6 elettropompe verticali full inox per gli impianti antincendio di tutta la struttura. I prodotti forniti sono dotati di specifici materiali anticorrosione a garanzia di estrema resistenza e affidabilità nel tempo.

Nel 2020, segnato dalla pandemia Covid-19”, continua Alberto Caprari, “non abbiamo promosso celebrazioni per il nostro 75° anniversario, ma abbiamo scelto di investire tutto in ottica di business continuity, senza mai fermarci, offrendo sempre il massimo ai nostri clienti: perché l’affidabilità dei nostri prodotti e servizi è al centro del nostro lavoro e testimonia la passione che abbiamo per l’acqua e per la sua gestione. Sempre più in un’ottica sostenibile”.

Il Gruppo Caprari, fondato nel 1945 da Amadio Caprari, oggi vanta un team composto da oltre 600 collaboratori, tre stabilimenti produttivi e dieci filiali nel mondo. Nel 2019 ha fatturato 100 milioni di euro e prevede un risultato positivo per il 2020. Caprari si impegna sempre più a garantire la massima efficienza per tutto il ciclo di vita delle proprie soluzioni di pompaggio a elevate prestazioni: dalla captazione nei pozzi profondi, al trasporto, dalla depurazione al rilancio a distanza delle acque. L’azienda modenese punta sempre più sull’innovazione e per vincere la sfida tecnologica di questi tempi ha deciso di intraprendere anche un progetto integrato di digitalizzazione denominato “Caprari 5.0”, che rappresenta l’ennesima sfida orientata a far crescere il proprio ecosistema industriale in ottica efficiente, stabile e sostenibile.

Continuiamo a investire il 10% del fatturato annuo in innovazione e sostenibilità”, sottolinea Alberto Caprari. L'azienda guarda al futuro con fiducia e "si pone per i prossimi anni un obiettivo ambizioso, ma a nostro giudizio realistico: essere percepiti sempre più come un player unico, non confrontabile, capace di garantire un valore aggiunto distintivo ai propri clienti-partner, basato su 75 anni di esperienza che unisce una reputazione industriale solida e sostenibile a una nuova dimensione digitale e innovativa. Sono certo che oggi il nostro fondatore, Amadio Caprari, sarebbe orgoglioso della sua azienda, della professionalità dei suoi collaboratori e di come essa ha saputo proseguire il cammino da lui tracciato, evolvendosi dall’originaria “Idromeccanica Caprari” a un brand riconosciuto a livello internazionale”.“

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DS Smith investe in Italia con un nuovo stabilimento a Castelfranco Emilia

Sarà realizzato entro due o tre anni in via Cartiera il nuovo stabilimento della DS Smith, azienda leader del packaging sostenibile.

DS Smith, fornitore leader di imballaggi sostenibili, ha annunciato un investimento per complessivi 100 milioni (di sterline) in due nuovi siti produttivi di packaging, uno in Italia ed uno in Polonia, per far fronte all’aumento della domanda dei clienti. L'investimento in Italia fa seguito alla significativa crescita dell’azienda avvenuta negli ultimi tre anni e supporterà gli ambiziosi piani di DS Smith per continuare la propria crescita organica. Il mercato del cartone ondulato, ecologicamente sostenibile in quanto basato sulla carta, si prevede cresca significativamente in seguito alla progressiva diffusione dell’e-commerce e alla continua espansione dei mercati tradizionali food & beverage. Lo stabilimento italiano sorgerà a Castelfranco Emilia, in un luogo particolare per la storia produttiva del territorio: in via Cartiera, dove si trova la storica fabbrica abbandonata da ormai trent'anni. La struttura all'avanguardia in Italia includerà nuove tecnologie di produzione, soluzioni di imballaggio innovative e prestazioni sostenibili e dovrebbe entrare in funzione entro i prossimi due o tre anni. Paolo Marini, Managing Director di DS Smith Italia, commenta: "Guardando al futuro, rimaniamo concentrati sul soddisfare pienamente le aspettative dei nostri clienti. Questo nuovo investimento ci fornirà una piattaforma per rispondere ai comportamenti in evoluzione dei consumatori e per crescere con i nostri clienti negli anni a venire. Stiamo ridefinendo il packaging per un mondo in evoluzione e continueremo a progettare soluzioni di imballaggio sostenibile e innovativo per il mercato italiano". Avendo l’85% dell’offerta complessiva focalizzata sui beni di consumo, DS Smith è ben posizionata per rispondere a queste tendenze. Ponendo l’accento su imballaggi riciclabili a base carta, DS Smith può inoltre soddisfare le richieste del mercato per soluzioni di packaging finalizzate alla sostituzione della plastica.
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