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Coca-Cola HBC sceglie l'app modenese Dishcovery per supportare duemila bar e ristoranti
La partnership con la start-up modenese Dishcovery è una delle iniziative di Coca-Cola HBC a sostegno del mondo del Fuori Casa e supporterà 2.000 bar e ristoranti nella digitalizzazione dei propri menu.
Coca-Cola HBC Italia, il principale produttore e distributore di prodotti a marchio The Coca-Cola Company in Italia, sceglie Dishcovery, start-up modenese specializzata in menu multilingua digitali abbinati ad un funzionale software gestionale specifico per la ristorazione, per la digitalizzazione dei menu di 2.000 bar e ristoranti clienti. L’accordo, attivo da novembre 2020, rientra nelle iniziative messe a punto dall’azienda a sostegno della ripartenza del canale Ho.re.ca. a seguito delle chiusure imposte dall’emergenza COVID-19. Attraverso questa partnership, i titolari dei punti vendita hanno massima flessibilità e facilità di gestione delle proposte e i consumatori potranno visionare i menu in totale sicurezza direttamente dai propri device. Inoltre, il software permette di gestire anche le ordinazioni per il servizio a domicilio o l’asporto. “Siamo lieti dell’accordo siglato con una realtà come Coca-Cola HBC Italia e di rientrare tra le iniziative messe a disposizione del canale Ho.Re.ca. in questo periodo di ripartenza”, dichiarano Marco Simonini e Giuliano Vita, co-fondatori e rispettivamente CMO e CEO di Dishcovery. “Grazie all’iniziativa, infatti, Coca-Cola HBC Italia dimostra ancora una volta il proprio sostegno al canale fornendo loro strumenti ad alto valore aggiunto come i menu digitali e il sistema gestionale di Dishcovery. Un grande aiuto che consentirà ai ristoratori di fare un passo avanti nella digitalizzazione, ottenendo anche un risparmio concreto sulla stampa dei menu e sulla gestione delle attività quotidiane”. “La partnership con Dishcovery ci consente di continuare a stare accanto ai nostri clienti in una fase delicata come quella delle riaperture, con soluzioni innovative e nel pieno rispetto delle misure di sicurezza” afferma Silvia Molinaro, Direttore Vendite Out of Home di Coca-Cola HBC Italia “Questa collaborazione è solo una delle varie iniziative che abbiamo messo in campo per fornire il miglior supporto possibile ad un settore strategico per l’economia nazionale. Nell’ultimo anno e mezzo, infatti, abbiamo reinvestito più di 2.5 milioni di euro in questo canale attraverso politiche commerciali, fiscali e di comunicazione dedicate” Coca-Cola HBC Italia e i 2.000 clienti coinvolti avranno accesso anche al sistema gestionale di Dishcovery, una piattaforma dalla quale è possibile gestire il menu in tempo reale. Grazie a questo strumento, infatti, è possibile modificare l’offerta food & beverage anche durante il servizio, inserire indicazioni aggiuntive, come foto, allergeni, descrizioni, menu speciali o degustazioni, varianti dei piatti, eventuali promozioni e altre informazioni. Articolo di ModenaToday.
Report Prometeia, Modena riparte e traina la ripresa regionale
L’economia modenese riparte. Secondo le previsioni di Prometeia, nel 2021 Modena sarà la prima provincia italiana per crescita del valore aggiunto, un incremento del 6,6 % che consentirà di recuperare larga parte di quanto perso nel corso del 2020 (meno 8 %). Complessivamente l’Emilia-Romagna nel 2021 segnerà un più 5,5 % del Pil, superiore al più 4,7 % atteso per il totale nazionale. Costruzioni e manifatturiero i comparti che traineranno la ripresa dell’economia modenese, con incrementi che si attesteranno attorno al 10 %. Notizie positive anche sul versante occupazionale. Dopo la flessione del 2020 (meno 1,4 % corrispondente a circa 4 mila 500 occupati in meno) nel 2021 l’occupazione dovrebbe riprendere il percorso di crescita, più 0,3 %, per accelerare negli anni successivi con un più 1,1 % nel 2022 e un più 1,6 % nel 2023.
I dati previsionali trovano conferma nei primi dati consuntivi relativi al primo trimestre dell’anno. Nonostante un trimestre ancora fortemente condizionato dalla diffusione della pandemia e dalle conseguenti restrizioni, dalla rilevazione congiunturale condotta dalla Camera di commercio di Modena emerge una ripresa consistente e diffusa a tutti i settori. L’industria manifatturiera ha registrato un incremento della produzione del 5,7 % rispetto al primo trimestre del 2020, una crescita notevolmente superiore a quella regionale e che avvicina l’industria modenese ai livelli pre-pandemia. Solo un quinto delle imprese modenesi intervistate continua a registrare una flessione dei livelli produttivi, a indicare un cambio di direzione che interessa larga parte del tessuto produttivo. Andamento positivo anche per le imprese manifatturiere artigiane, con un più 4,4 %. Il fatto che a crescere siano anche le aziende di minori dimensioni è un dato particolarmente rilevante in quanto uno dei rischi paventati e connessi alla ripresa post-pandemia era legato ai cambiamenti nella struttura delle filiere e nei rapporti di committenza subfornitura. I dati non consentono ancora di giungere a conclusioni certe, tuttavia l’ottimo risultato conseguito anche dalle imprese artigiane sembra testimoniare la tenuta del legame che unisce le imprese di medie e grandi dimensioni del territorio con le tante piccole aziende subfornitrici.
Segnali positivi anche dal settore delle costruzioni. Sulla spinta del superbonus edilizia le imprese del comparto hanno registrato una crescita del volume d’affari del 2,5 %, ancora una volta notevolmente superiore al dato regionale. Incremento di fatturato anche per le aziende artigiane del comparto, più 0,5 %. Migliora, ma resta in soglia negativa, il dato del commercio al dettaglio. Le vendite degli esercizi commerciali modenesi sono diminuite dello 0,4 %, prolungando un trend negativo in atto già prima della pandemia. In maggior difficoltà gli esercizi che commercializzano prodotti non alimentari, tiene e cresce la grande distribuzione.
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Victoria Plc acquisisce Gruppo Colli e Ceramica Santa Maria
La multinazionale inglese Victoria Plc, che controlla Ceramiche Serra e Ascot, rileva i rami d'azienda del Gruppo Colli e di Ceramica Santa Maria e si dice pronta ad investire 15 milioni in due anni su tutti gli stabilimenti italiani.
Victoria Plc investe di nuovo nel distretto ceramico. La multinazionale inglese aveva infatti già acquisito nel 2017 Ceramiche Serra, poi Ceramiche Ascot, comprate ufficialmente poco più di un anno fa. Ora Victoria Plc, tramite il manager Andrea Bordignon, ha annunciato nuovi investimenti con un piano biennale da 15 milioni di euro e l’acquisizione di cinque marchi del settore. Si tratta delle aziende ceramiche Colli di Fiorano, Casabella di Formigine, oltre a Vallelunga, altro marchio con sede a Fiorano, poi Santa Maria e Capri di Filo di Argenta, nel Ferrarese. La multinazionale Victoria Plc è stata fondata nel 1895, ha sede a Kidderminster nel Worcestershire in Inghilterra, ed è un Gruppo attivo in svariati settori produttivi. Ha attività industriali e commerciali che vanno dalla ceramica al tappeto, dal settore pavimenti al sottofondo, ed è presente in 20 siti industriali in Gran Bretagna, Europa e Australia, con circa 2.600 dipendenti diretti. L’operazione è stata realizzata mediante la divisione italiana di Victoria Plc: vengono rilevati i rami d'azienda del gruppo Colli, cui fanno riferimento i marchi Colli, Vallelunga e Casabella e le attività legate alla grande distribuzione, oltre alla Ceramica Santa Maria, che opera nello stabilimento di Filo di Argenta, e il suo marchio Capri. «Queste acquisizioni – afferma Andrea Bordignon – rispondono alla necessità di aumentare la capacità produttiva e all'ampliamento del portafoglio marchi. Alla conferma delle rispettive strutture commerciali per marchio si affiancherà anche un riposizionamento dei brand all'interno di una strategia di gruppo con lo scopo di identificare chiaramente ambiti di intervento e mission aziendali». Nell'esercizio che si è chiuso al 31 marzo scorso, la divisione italiana di Victoria ha superato i 100 milioni di euro di fatturato, raggiunti con le aziende Ceramiche Serra e Ascot Gruppo Ceramiche: «Grazie alla crescita interna e a queste acquisizioni – aggiunge Bordignon – Victoria punta a 150 milioni di euro a fine 2021». L'holding di riferimento Victoria Plc, quotata alla Borsa di Londra, ha stimato di chiudere lo stesso esercizio con un fatturato di 640 milioni di sterline (circa 750 milioni di euro al cambio attuale). I nuovi investimenti saranno destinati ad aggiornare le linee di produzione degli stabilimenti di Ceramiche Serra e Ascot, oltre ad inserire una nuova linea di levigatura e lappatura presso lo stabilimento di Ascot. Altri investimenti puntano a ottimizzare la logistica del prodotto finito. «La domanda internazionale di piastrelle prodotte dalla Business Unit italiana continua a crescere a tassi di rilievo. L'uso di elevate percentuali di materie prime riciclate ha determinato interesse nei consumatori – ha dichiarato Geoff Wilding, presidente del Gruppo Victoria – L'acquisto di queste aziende consentirà alla nostra divisione italiana di sviluppare ulteriormente il business». Leggi l'articolo completo sul sito della Gazzetta di Modena.
Silk-Faw, è ufficiale: il polo per le auto elettriche di alta gamma nascerà a Reggio Emilia
Silk-FAW ha annunciato ufficialmente che il nuovo sito produttivo di auto elettriche di alta gamma verrà realizzato nella frazione di Gavassa, nel comune di Reggio Emilia.
Silk-FAW, la joint venture tra Silk EV, società internazionale di ingegneria e design automotive, e FAW, uno dei maggiori produttori automobilistici cinesi, ha individuato nell'area di Gavassa, frazione a nord di Reggio Emilia, il luogo in cui avviare la seconda fase di un progetto che prevede oltre 1 miliardo di euro di investimenti. Lì nascerà infatti un futuristico centro produttivo e di innovazione secondo parametri ecologici e senza nuovo consumo di suolo. L’area, che si estende su 320.000 metri quadrati, ospiterà infatti lo stabilimento produttivo e il Design, research, development & innovation Center di Silk-FAW. Qui verranno progettati e realizzati diversi modelli ibridi ed elettrici del marchio Hongqi, tra cui la hypercar S9 affidata alla matita di uno dei più famosi designer al mondo, Walter De Silva. Il progetto industriale degli americani di Silk EV e dei cinesi di FAW - 130mila dipendenti, 3,5 milioni di vetture vendute nel 2019 - compie dunque un altro passo avanti importante, dopo la nascita della joint venture lo scorso febbraio. Nel giro di un anno, in un percorso condiviso con la Regione e il territorio, si consolida un progetto che prevede investimenti per un miliardo di euro e fino a mille posti di lavoro nella Motor Valley dell’Emilia-Romagna, uno degli ecosistemi più competitivi in Italia e in Europa. Al suo interno, Reggio Emilia è centrale per le competenze locali in ambito meccatronica e robotica, fondamentali per il futuro del Made in Italy industriale. L’area di Gavassa si trova a 9 chilometri dalla stazione AV di Reggio Emilia. In macchina Gavassa si trova a 40 minuti da Milano e a soli 20 da Bologna. Silk-FAW è stata costituita per sviluppare una serie di veicoli sportivi di ultra-lusso, ad alte prestazioni e a nuova energia avente come target di vendita la Cina e i mercati globali. La joint venture è il primo investimento tra Cina e Italia nei segmenti auto super premium e premium e segna un'importante pietra miliare nell'ambito dell'iniziativa Belt & Road per la Cina, l'Italia e l'industria automobilistica globale. Silk-FAW prevede di lanciare i nuovi modelli di lusso completamente elettrici e ibridi sotto la serie Hongqi 'S', che è posizionata per catturare le opportunità nei segmenti auto in più rapida crescita in Cina e nei mercati internazionali Il sito ospiterà la produzione non solo della Hongqi S9, la prima della serie “S”, ma sarà anche sito di manifattura della Hongqi S7. Con l’obiettivo di accelerare la continua crescita di Silk-FAW, la società aveva annunciato la scorsa settimana l’ingresso di Amedeo Felisa come Special Advisor del presidente Krane e membro del Senior Advisory Board. Leggi l'articolo completo sul sito della Regione Emilia-Romagna.
Iris Ceramica vince il Premio Industria Felix
Iris Ceramica Group vince il premio “Industria Felix” e riceve l’Alta Onorificenza di Bilancio per essere tra “le migliori imprese a conduzione femminile”.
Iris Ceramica Group vince il prestigioso premio “Industria Felix – L’Italia che compete” e per questo è stata insignita dell’Alta Onorificenza di Bilancio per essere risultata “tra le migliori imprese a conduzione femminile per performance gestionale e affidabilità finanziaria Cerved con sede in Emilia Romagna”. Il Premio Industria Felix – L’Italia che compete è organizzato dal trimestrale di economia e finanza Industria Felix Magazine, supplemento de Il Sole 24 Ore, in collaborazione con Cerved, Università Luiss Guido Carli e Associazione culturale Industria Felix e viene assegnato alle aziende con le migliori performance gestionali e con un indicatore di affidabilità finanziaria di solvibilità o sicurezza. Si tratta di un importante riconoscimento per la Holding guidata dall’Amministratore Delegato Federica Minozzi, la quale afferma: “È un onore essere insigniti di questa Alta Onorificenza. Desidero ringraziare i nostri collaboratori in Italia e all’estero, che con il loro spirito di auto-imprenditorialità hanno contribuito al raggiungimento di tale riconoscimento rappresentando quotidianamente i valori di innovazione, sostenibilità ed eccellenza del nostro Gruppo. Vorrei, inoltre, rimarcare il nostro impegno affinché tali valori rappresentino anche per il futuro, il tratto distintivo del nostro operare, che pone al centro l’uomo e l’ambiente. Ritengo che oggi il successo di un’azienda non possa prescindere dalla definizione di una vision chiara, in grado di far convivere ambiziosi obiettivi allo stesso tempo finanziari e sociali, tesi pertanto anche al miglioramento del benessere collettivo”, conclude Federica Minozzi. L’indagine, condotta da un comitato economico-scientifico di primordine e presentata in diretta streaming giovedì 8 aprile, ha tenuto conto dei parametri dedotti dai risultati di bilancio conseguiti nell’anno fiscale 2019, mettendo in evidenza le aziende che hanno saputo distinguersi per le prestazioni raggiunte. L’Onorificenza ricevuta da Iris Ceramica Group mostra con grande concretezza la perseveranza, la passione e la responsabilità nel promuovere una manifattura che guarda al futuro con tenacia e lungimiranza, facendosi portavoce di un made-in-Italy d’eccellenza.
La modenese Chimar imballaggi si amplia e acquisisce in Veneto
Chimar conclude l’acquisizione di NICOLÉ IMBALLAGGI, azienda produttrice di imballaggi e servizi di logistica integrata.
Nell’ambito del piano di crescita Chimar e per perseguire la strategia di vicinanza al cliente il gruppo di Soliera, specializzato nella produzione di imballaggi industriali, ha finalizzato in questi giorni l’acquisizione della Nicolè Imballaggi storica azienda veneta che si occupa della produzione di imballaggi e servizi di confezionamento. Questa operazione testimonia la volontà di Chimar di volere proseguire il suo percorso di sviluppo finalizzato a garantire una crescente integrazione con i clienti e una maggiore focalizzazione nel settore della logistica industriale. Dal 1963 NICOLE’ crea imballaggi personalizzati, garantendo livelli di qualità e sicurezza e mettendo a disposizione dei clienti una struttura qualificata di tecnici e personale operativo altamente specializzato in tutte le operazioni attinenti al processo di imballo dei prodotti. L’amministratore delegato di Chimar Marco Arletti ha dichiarato: "Riteniamo questa operazione un’opportunità per la nostra realtà di consolidare la nostra presenza in un’area importante del tessuto industriale Italiano quale è la regione Veneto, perseguendo così l’obiettivo di fornire un servizio il più possibile sinergico e vantaggioso per i nostri clienti". Continua Arletti, "La competenza di NICOLÈ IMBALLAGGI, si adatta perfettamente all’obiettivo del nostro Gruppo di contribuire al successo dei nostri clienti attraverso la creazione di soluzioni capaci di creare valore ed eccellenza, nel rispetto di clienti, collaboratori ed ambiente". Il Gruppo si colloca fra i più importanti produttori europei di imballaggi industriali con forti competenze nella progettazione di imballi speciali e nella logistica aggregata. Nel 2020 ha fatturato 50 milioni di euro ed attualmente occupa oltre 450 persone. Leggi l'articolo completo su ModenaToday.
Nasce la Academy Centrum: laboratorio per diffondere la cultura della sicurezza
Forte di una esperienza trentennale, la carpigiana Centrum ha creato una struttura apposita per la formazione, che si affianca all’impegno nelle scuole e al sostegno della preparazione universitaria.
Investire sulla formazione: è questo l’obiettivo 2021 di Centrum, azienda carpigiana specializzata nel settore della sicurezza per aziende, attività commerciali e privati. Centrum ha infatti creato una vera e propria Academy, che si pone come obiettivo la diffusione della cultura della sicurezza. “Coinvolgeremo in primis le risorse interne, permettendo ai nostri dipendenti di acquisire ulteriore professionalità da mettere al servizio della clientela”, spiega il Direttore Generale Giacomo Ferraresi, “poi metteremo a disposizione la struttura per corsi di formazione sempre più qualificati rivolti a terzi, partner o installatori. Il nostro obiettivo è fare cultura della sicurezza; il settore sta mutando e le normative sono in via di aggiornamento, in primis la regolamentazione dei sistemi di rivelazione incendio e la relativa manutenzione periodica di legge. Fare cultura è quindi diventato un obbligo, e la responsabilità primaria del nostro ruolo di consulenti.” L’attenzione di Centrum si rivolge anche al mondo scolastico, nel solco di una esperienza iniziata già diversi anni fa attraverso la collaborazione con l’Itis di Carpi, realtà con la quale organizza percorsi di formazione legati all’alternanza scuola/lavoro. “Anche in questo anno così complicato non abbiamo smesso di credere in questa collaborazione ed abbiamo accolto in azienda giovani studenti coinvolgendoli in un processo di acquisizione di competenze che potrà essere loro molto utile”. Proprio in questa direzione la vera novità del 2021 è la decisione di Centrum di istituire due borse di studio che copriranno il primo anno di iscrizione alla facoltà di ingegneria elettronica di Unimore: ciò avverrà in seguito ad un concorso nel quale gli studenti stessi gareggeranno sullo studio e la realizzazione di un vero e proprio progetto incentrato su tematiche elettroniche connesse al mondo dei sistemi di sicurezza. Questo ulteriore tassello testimonia la volontà dell’azienda di stimolare nel territorio la crescita di cervelli capaci di apportare un importante contributo sotto il profilo dell’innovazione tecnologica. Andrea Guandalini - Socio e responsabile commerciale – spiega: “Il nostro lavoro quotidiano consiste nel progettare e installare impianti anti-intrusione e nulla di ciò che facciamo potrebbe essere realizzato senza l’apporto della tecnologia, senza l’analisi dei dati e senza i sistemi di controllo che ci permettono di tenere al sicuro i nostri clienti, perciò investiamo sul futuro degli ingegneri del territorio. Le tecnologie sul mercato stanno attraversando un upgrade importante e trasversale, i sistemi sono sempre più informatizzati e predisposti ad una gestione remotizzata e fruibile tramite i moderni devices; inoltre è in atto una vera e propria migrazione verso piattaforme di centralizzazione degli apparati e di tutta la gamma di dati ed informazioni che questi ultimi costantemente forniscono.” Nel 2020 si è anche completato il ricambio generazionale con l’ingresso in azienda della terza generazione della famiglia Guandalini. Il 2021 sarà inoltre l’anno del consolidamento della collaborazione con CyberKube - partner che ha permesso a Centrum di entrare a pieno titolo nel campo della sicurezza informatica e della protezione dei dati - un tema imprescindibile per tutte le aziende chiamate a gestire l’aumento esponenziale di smart e home working. “Fornire sicurezza a 360 gradi è il nostro scopo principale”, chiosa Grazioli, “e non potevamo non fornire ai clienti la protezione delle informazioni più sensibili che oggi devono essere gestite giocoforza anche lontano dalla sicurezza dei server aziendali”. Leggi l'articolo completo su ModenaToday.