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Export modenese: il 2022 si conferma l'anno dei record

Export modenese: raggiunti 17,5 miliardi di euro. Primo settore formato dai mezzi di trasporto. Cina e Stati Uniti risultano i paesi di destinazione più performanti.

Gli ultimi dati Istat sul commercio estero elaborati dal Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio di Modena mostrano un sostenuto incremento dell’export provinciale che segna livelli mai toccati fino ad ora. Nel quarto trimestre 2022 infatti l’export modenese raggiunge il valore di 4.584 milioni di euro, vicinissimo al valore massimo già registrato nel 2 trimestre dell’anno. L’aumento è di 383 milioni di euro rispetto al terzo trimestre, pari ad un incremento congiunturale del 9,1%, mentre il confronto con il quarto trimestre del 2021 risulta del +17,2%. Complice anche il sostenuto incremento dei prezzi verificatosi nel corso del 2022, l’export annuale risulta di 17.534 milioni di euro, valore mai raggiunto in precedenza dalla provincia. L’incremento in valore assoluto è di 2.815 milioni di euro rispetto al 2021, mentre la crescita percentuale è del 19,1%, superiore al totale regionale (+14,6%), ma inferiore al totale nazionale (+20,0%). Modena mantiene l’ottava posizione tra le province italiane per valore di export.

Cosa si esporta

I mezzi di trasporto diventano il primo prodotto modenese esportato, infatti rappresentano il 28,7% del totale provinciale, risultato raggiunto grazie ad un incremento annuale del 24,1%. Scendono in seconda posizione le macchine e apparecchi meccanici (27,7% del totale) che crescono del 17,6%. Terzo settore si conferma la ceramica (17,0% del totale) grazie ad un aumento del 15,4%. Dello stesso ordine di grandezza le performance dell’agroalimentare (+17,6%) e del biomedicale (+15,1%), mentre l’unico settore con un trend negativo risulta il tessile abbigliamento (-1,1%), che vede ridurre la sua quota al 4,3% del totale.

Dove si esporta

La distribuzione per aree geografiche vede al primo posto l’Unione Europea, che assorbe il 53,9% dell’export totale modenese: l’incremento maggiore si registra per gli ultimi 13 paesi entrati nella UE (+23,5%), mentre il nucleo storico dei 14 paesi cresce del +18,5%.  Quasi tutte le altre aree mondiali registrano incrementi a due cifre, con in testa l’America Centro Sud (+28,1%), l’Africa del Nord (+23,9%), il Canada e Groenlandia (+19,6%) e l’Asia (+17,7%), trainata da un andamento sorprendente della Cina. Molto buona anche la crescita del Medio Oriente (+16,1%) e dell’Africa Centro Sud (+13,7%). Risultano invece inferiori le performance dell’Oceania (+4,8%) e dei paesi europei non appartenenti alla UE (+7,3%) con Russia e Ucraina evidentemente penalizzate dal conflitto in corso. Risultano pressoché identici i primi dieci paesi verso cui si dirige l’export modenese: al primo posto permangono gli Stati Uniti, con una crescita eccezionale pari al +31,6%, seguono la Germania (14,3%), la Francia (+15,6%) e il Regno Unito (+14,0%), che dopo un periodo di difficoltà riprende il trend usuale. Ottima anche la performance della Spagna (+24,6%). Degna di nota la crescita della Cina, che con un risultato pari al +39,9% guadagna un posto nella classifica, infine i Paesi Bassi segnano un +29,0% scalzando dal decimo posto la Polonia. Gli incrementi più modesti riguardano invece la Svizzera (+5,0%), il Belgio (+4,7%) e il Giappone, che con una crescita dell’1,6% scende dal sesto al settimo posto.
Fonte: Modena Today
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Nuove assunzioni in Coop, centinaia di posti a tempo indeterminato

Coop si avvia a un forte ricambio generazionale, la trattativa sindacale è quasi al termine.

Coop Alleanza3.0 e le sigle sindacali hanno avviato il percorso per sottoscrivere un protocollo di intesa finalizzato all’attivazione del cosiddetto “Contratto d’Espansione”. Quest'ultimo è uno strumento che permetterà l’adeguamento delle competenze del personale della cooperativa e il ricambio generazionale con l’ingresso di nuove figure e l’uscita anticipata - volontaria e supportata da incentivi - dei dipendenti vicini alla maturazione dei requisiti pensionistici. La misura del contratto di espansione permetterà l’ingresso di diverse centinaia di nuove figure a tempo indeterminato, per dare l’opportunità a quanti più dipendenti possibile di scegliere di aderire su base volontaria a un meccanismo di pensionamento anticipato e incentivato con importanti investimenti da parte di Coop Alleanza 3.0. "In linea anche con il contratto integrativo recentemente approvato, grazie a questo accordo, verrà dato un forte impulso al piano di formazione che punterà a sviluppare la professionalità delle persone, far evolvere le competenze tecnologiche degli operatori sia di sede che di rete vendita, riqualificare e adeguare le competenze professionali dei responsabili con un piano di formazione manageriale ad hoc - spiega la cooperativa - Il piano di formazione, che coinvolgerà gran parte dei dipendenti, punta a rendere più efficiente l’utilizzo degli strumenti tecnologici esistenti e in via di implementazione, favorendo anche la formazione di profili multidisciplinari. Inoltre, consentirà di riqualificare lavoratori per far fronte all’esigenza di figure altamente specializzate".

Invia subito il tuo curriculum in coop  e registrati su LavoroaModena per essere tra i primi a essere contattato quando apriranno le selezioni.

Fonte: Modena Today
   
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Modena: GranTerre fa il suo grande esordio

Un nuovo brand che vuole essere espressione di diverse regioni e territori, ciascuna custode delle proprie tipicità e delle proprie eccellenze e la cui sede del Gruppo è a Modena.

Un grande debutto, quello di GranTerre, leader nella produzione e commercializzazione di salumi tradizionali e formaggi duri DOP e titolare di marche quali Teneroni, GranTenerone, Parmareggio, Liberamente, Senfter e altre.

GranTerre ha una lunga storia alle spalle. Un player caratterizzato da una grande capacità industriale, che coniuga ad un forte orientamento alla sostenibilità, e dal controllo di una filiera composta da oltre 2000 soci produttori; dalla riconosciuta capacità di coniugare il saper fare nell’arte salumiera e lattiero-casearia alla forza propulsiva dell’innovazione di prodotto e di servizio, e da una proiezione internazionale che lo posiziona fra i principali protagonisti del food made in Italy nel mondo. Gran parte della strategia di sviluppo dei prossimi anni si concentrerà sul nuovo brand che sarà al contempo company name, a rappresentare l’unica identità che lega Salumifici Granterre e Caseifici Granterre, e brand che accompagnerà marche già molto note ai consumatori come Parmareggio e altre: un valore costituito dal patrimonio di persone, competenze, storie, specializzazioni e territori che rappresentano i punti di forza e la distintività di GranTerre.

La storia del gruppo

Il gruppo nasce nel 2019 dall'unione di due realtà storiche dell'agroalimentare italiano, Grandi Salumifici Italiani Spa (oggi Salumifici Granterre Spa) e Parmareggio spa (oggi Caseifici Granterre spa), ed è partecipato e controllato congiuntamente da Unibon spa e Consorzio Granterre Cooperativa Agricola. Il Gruppo, che già vanta 18 sedi produttive in 5 regioni, una base logistica fra le più tecnologiche in Italia, oltre 2200 dipendenti, 176 mila tonnellate di prodotto vendute, 9 Dop e 6 Igp commercializzate, 4 filiali commerciali estere e un fatturato che sfiora l’1,5 miliardi di euro (di cui 407 milioni all’estero), ha dunque presentato nell’occasione i piani di sviluppo dei prossimi anni. Decisamente ambizioso il traguardo: consolidare le proprie posizioni di leadership nelle eccellenze gastronomiche italiane nei salumi e nei formaggi e continuare a crescere soprattutto nella dimensione di gruppo internazionale, raggiungendo rapidamente i 2 miliardi di euro di fatturato.

In che modo?

Investendo nella marca, nell’innovazione, nell’efficienza dei processi e nelle competenze, che saranno i principali strumenti strategici – ha spiegato Giuliano Carletti, AD Granterre Spa -. Il programma di investimenti nel potenziamento ed efficientamento degli stabilimenti e nella transizione digitale supera i 140 milioni di euro.”

Cerchi lavoro a Modena e vuoi inserirti in un’azienda innovativa e in forte crescita? Scopri subito le posizioni aperte di GranTerre e invia il tuo curriculum.

Fonte: ModenaToday
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SCRIVERE IL CURRICULUM: 5 ERRORI CHE TI COSTANO CARO

Scrivere un cv professionale senza errori è imprescindibile. Il curriculum vitae è il tuo primissimo contatto con le aziende e come dice Oscar Wilde “Non c’è una seconda occasione per fare una buona prima impressione”.

Ecco i 5 errori da evitare quando sei in procinto di scrivere il curriculum:

1. ERRORI DI BATTITURA

Scrivere un curriculum con errori di battitura o peggio ancora errori grammaticali, comunica al recruiter che sei una persona imprecisa e disattenta. Per questo motivo, il tuo cv sarà cestinato con lo slancio di un tiro NBA da 3 punti.

Gravità dell’errore su una scala da 1 a 10: GRAVISSIMO 10

Consiglio: hai presente le poesie di Giacomo Leopardi che hai dovuto imparare a memoria in prima media? Il tuo cv deve entrarti in testa come l’Infinito e quell’ermo colle del famoso poeta marchigiano. Rileggilo più volte, lentamente, e se nutri ancora dei dubbi, chiedi a un amico di darci uno sguardo, magari il suo occhio di falco troverà un errore che a te è sfuggito.

2. FOTO PERSONALE INADEGUATA

Confessalo. Lo hai fatto. Hai messo la foto delle vacanze sul cv o magari quel selfie che hai scattato in macchina mentre andavi al concerto dei Pearl Jam. Lo sai che la prima cosa che guardano i recruiter su un curriculum è proprio la foto? Ora lo sai e per questo motivo, non puoi sbagliare.

Gravità dell’errore su una scala da 1 a 10: MOLTO GRAVE 9

Consiglio: Per trasmettere competenza e affidabilità, usa un primo piano frontale dal busto in su, indossa abiti professionali e sfoggia un bel sorriso (ma senza esagerare, il tuo obiettivo non è sembrare Krusty il Clown). Se sei alla ricerca di un impiego in ambito creativo, puoi personalizzare qui lo sfondo della tua foto: in pochi semplici passi otterrai un risultato originale che rimarrà impresso nella mente dei recruiter.

3. SCRIVERE UN CURRICULUM TROPPO LUNGO

Se hai scritto un cv di oltre due pagine, magari utilizzando un font minuscolo e senza spazi tra una voce e l’altra, stai sicuro che al selezionatore verrà la cervicalgia solo a guardarlo. Alcuni studi dimostrano che il primo screening di un cv è eseguito in 30 secondi, hai poco tempo per mettere in risalto le tue competenze, quindi cerca di essere sintetico e realizza un cv graficamente leggibile.

Gravità dell’errore su una scala da 1 a 10: GRAVE 8

Consiglio: Scrivi nel curriculum solo le esperienze lavorative e formative più rilevanti. Le due settimane come dogsitter o il lavoretto estivo in gelateria non ti aiuteranno a trovare un impiego come ingegnere meccanico. Un trucco per un'impaginazione da 100 e lode? Su Canva trovi tantissimi modelli di curriculum originali.

4. DIMENTICARE L’AUTORIZZAZIONE AI DATI PERSONALI

Ma dove vai se l’autorizzazione non ce l’hai? Scrivere un curriculum senza quest'ultima lo rende come una cannuccia senza il buco… inutilizzabile! Per legge, nessuno può contattarti se non hai precedentemente dato tu l’autorizzazione.

Gravità dell’errore su una scala da 1 a 10: GRAVISSIMO 10

Consiglio: L’autorizzazione deve essere indicata con i riferimenti di legge in vigore dell’anno corrente, che tengano conto anche del GDPR. Qui trovi la dicitura corretta per l’Autorizzazione al Trattamento dei Dati Personali da inserire sul tuo cv.

5. NON SCRIVERE UNA LETTERA DI PRESENTAZIONE

È lui o non è lui? È proprio lui: l’errore più frequente quando si invia un curriculum. Guarda le cose da una prospettiva ottimista: se è l'errore che fanno quasi tutti, significa che scrivere una lettera di presentazione fa davvero la differenza, per questo, è così importante.

Gravità dell’errore su una scala da 1 a 10: GRAVISSIMO 10+

Consiglio: Come prima cosa, informati sull’azienda e sulla posizione che stanno cercando. Spiega i motivi per cui ti stai candidando, racconta quali competenze hai acquisito negli anni e perché dovrebbero assumerti. Parla dei risultati che hai raggiunto e mi raccomando, rammenta sempre i punti 1 e 3: NO errori grammaticali e NON dilungarti troppo. Qui trovi alcuni esempi di lettere di presentazione che ti aiuteranno a trovare l’ispirazione giusta.

Il tuo curriculum è pronto e cerchi lavoro a Modena e dintorni? Registrati sulla nostra piattaforma e carica il cv per farti trovare dai recruiter della zona! 

 
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Cooperativa Bilanciai acquisisce la spagnola Ariservis S.A.

La Società Cooperativa Bilanciai acquisisce il 100% delle quote dell'azienda spagnola.

L'azienda leader nella progettazione e produzione di sistemi di pesatura con sede Campogalliano (MO), consolida la sua presenza sul mercato europeo, specialmente su quello spagnolo. Le due aziende hanno collaborato in sinergia per oltre vent'anni e l'acquisizione mira ad incrementare le attività di Società Cooperativa Bilanciai in Spagna. Ecco le parole del presidente di Società Cooperativa Bilanciai e amministratore unico di Bilanciai Group, Enrico Messori: “L’acquisizione della società di Barcellona ARISERVIS S.A. s’inserisce in un piano strategico di rafforzamento della nostra presenza in una nazione che, per noi, è strategica. L’obiettivo è valorizzare quanto fatto sino ad oggi dall’azienda iberica e investire ulteriormente, perché siamo convinti che ci siano margini significativi di crescita” Bilanciai Group si compone di dieci società controllate e partecipate, di cui quattro sono industrie di fabbricazione e le restanti commerciali. Nove hanno sede nel continente europeo, una negli Stati Uniti. Il gruppo, nel 2021, ha realizzato un fatturato di oltre 77 milioni di euro e ha dato lavoro a 453 persone.

I numeri consolidati della Coop Bilanciai

Nel 2021 Società Cooperativa Bilanciai ha registrato un trend di crescita costante e coerente rispetto alle previsioni. Il fatturato nel 2021 ha avuto un incremento totale, rispetto al 2020, di 10 milioni 712mila euro (+16%). L’EBIT della Società Cooperativa Bilanciai, ovvero il reddito operativo aziendale, si attesta a 3.518.281 euro, sempre in crescita rispetto al valore del 2020 di 2.834.246 euro, va detto, inoltre, come l’aumento dei costi, in parallelo alla crescita del fatturato, ha mitigato il valore espresso dal risultato ante oneri finanziari.
Articolo di Modena Today
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Offerte di lavoro a Modena, le aziende che assumono

Cerchi lavoro a Modena e provincia? Ecco le offerte di lavoro dove mandare il curriculum.

Le aziende che cercano personale sul territorio modenese sono più di quante immagini, in questo articolo abbiamo selezionato per te le 5 più grandi realtà lavorative che propongono offerte di lavoro a Modena e provincia: SYSTEM LOGISTICS. Fornitore globale leader di soluzioni innovative per l'intralogistica e la movimentazione dei materiali, tra le sue offerte di lavoro a Modena (più nello specifico a Fiorano Modenese) puoi trovare annunci che selezionano ingegneri, buyer, specialisti di supporto sul campo, project manager, tecnici e informatici. Guarda le offerte di lavoro di System Logistics. LAMINAM. Se cerchi lavoro a Modena e provincia ti interesserà sapere che questa grande azienda specializzata nella produzione di lastre ceramiche ha urgentemente bisogno di personale per le seguenti aree lavorative: amministrazione, logistica, vendita e supporto tecnico. Scopri qui la lista delle opportunità lavorative di Laminam. TECNOFERRARI. Se vuoi lavorare in provincia di Modena per una grande azienda internazionale, questo gruppo leader nelle soluzioni automatiche per l'industria, ha le offerte di lavoro che fanno per te. L'azienda sta assumendo impiegati commerciali, venditori, tecnici commerciali, programmatori, sviluppatori, ingegneri, meccanici e assistenti IT. Scopri le offerte di lavoro di TecnoFerrari. CPL CONCORDIA, azienda specializzata nella produzione, gestione e distribuzione di sistemi energetici, sta assumendo i seguenti profili: elettrici, magazzinieri, tirocinanti per l’area marketing, sviluppatori software, ingegneri, tecnici, addetti al contact center, manovali e saldatori. Leggi tutte le offerte di lavoro di Cpl Concordia. MANTOVANIBENNE. Questa realtà storica nella provincia di Modena, specializzata in attrezzature per macchine da costruzione, sta facendo selezione di addetti al controllo qualità, meccanici, operai, impiegati per l’ufficio acquisti e disegnatori meccanici. Se il tuo profilo è in linea con quelli ricercati. Esplora gli annunci di lavoro di Mantovanibenne.

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SOCIETA' COOPERATIVE, L'EMILIA-ROMAGNA AL PRIMO POSTO PER OCCUPAZIONE

235mila occupati e 33.7 miliardi di fatturato per le società cooperative della "Coop Valley"!

L’Emilia-Romagna è la prima regione d’Italia per occupazione in ambito della cooperazione. Come riporta il rapporto biennale sulla cooperazione 2020-2021, quasi 1 occupato su 7 è assunto da una società cooperativa. La cooperazione è una colonna portante dell’economia Emiliano-Romagnola, le 4.548 imprese del territorio generano 33.7 miliardi di euro di fatturato. Il fatturato della regione rappresenta il 30% del fatturato nazionale del settore cooperativo (116.9 miliardi), generato dal lavoro di circa 235mila addetti, il 13% dell’occupazione regionale.   Il rapporto è stato presentato in occasione della Giornata Internazionale della Cooperazione, dedicata al contributo che il sistema cooperativo può dare al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile posti dall’Onu. In questa occasione Francesco Milza, presidente dell'Alleanza Cooperative Italiane dell'Emilia-Romagna, ha sottolineato che C'è il modello cooperativo e mutualistico dietro la resilienza di questo territorio e alla sua capacità di resistere e innovare anche nelle situazioni più complesse e difficili, con una visione di lungo periodo che sostiene assieme crescita economica, sviluppo sociale e responsabilità ambientale” . Nella “Coop Valley”, così definita dagli esperti del settore, la percentuale di posti di lavoro creati dalle società cooperative (13%) è nettamente superiore al dato nazionale (8%), stessa valutazione per il Pil generato dal settore 13% del Pil regionale, mentre a livello nazionale rimane al 4,4%  Questi risultati sono portati da un’azione strategica che ha attuato un’importante quantità di azioni volte a sostenere e supportare le attività cooperative tra il 2018 e il 2022. In Emilia-Romagna oltre il 70% degli occupati del settore sociale fa parte di cooperative, mentre risulta il 40% nel settore dei servizi alle imprese, il 30% nella logistica, il 20% nell’alimentare, il 17% nell'agricoltura, il 13% nell'accoglienza e ristorazione. Il 40% del fatturato del settore cooperativo viene però da due delle più importanti cooperative a livello regionale e nazionale del settore alimentare, ovvero Coop e Conad. Anche il presidente della regione Stefano Bonacini vede come chiave strategica la forma aziendale cooperativa, soprattutto riguardo ai temi di obiettivi green, energie rinnovabili e autoconsumo, “I principi mutualistici ed etici della cooperazione sono asset condivisi sul territorio, fatti propri dal Patto per il lavoro ed il clima, indispensabili per rilanciare l'economia e raggiungere l'obiettivo comune di costruire prospettive durevoli per le generazioni future”. La mutualità viene anche posto come pilastro strategico per lo sviluppo economico e sociale, sottolinea Vincenza Colla, assessore allo Sviluppo economico e lavoro dell'Emilia-Romagna, “La cooperazione rappresenta una componente strategica, storica e identitaria della nostra Regione, e oggi è la linfa che alimenta settori fondamentali come i servizi sociali e alla persona. Una realtà che ha contribuito anche alla tutela e al rafforzamento dei diritti dei lavoratori, che in grande maggioranza, all'interno del mondo cooperativo della Regione, sono a tempo indeterminato, con una percentuale di stabilizzazione più alta che in altri settori”.  La cooperazione non ha solo aspetti positivi da considerare, spesso non si guarda il lato negativo di questo settore. Infatti si tende a tralasciare il fatto che l’utilizzo della forma cooperativa sociale mascheri l’intento di sfruttare la possibilità di abbattimento salariale per i lavoratori, che si ritroverebbero a ricevere paghe orarie inferiori rispetto agli altri settori produttivi.  Fonti Il Sole 24 Ore, Il Nord-Est Quotidiano
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IUNGO SpA CERCA 100 TALENTI DA INSERIRE IN AZIENDA

100 figure nel settore della Logistica e nelle professioni digitali per ampliare il team!

L’azienda IUNGO SpA ha definito per il 2022 un piano di assunzioni per la selezione di 100 risorse nei prossimi 24 mesi. Le figure ricercate sono talenti nel settore Logistica&Operations nei ruoli di: 
  • Developers 
  • Engineers 
  • DevOps Engineer 
  • Tech Lead. 
Nell’ultimo anno l’azienda ha raggiunto un fatturato di 5 milioni di euro e una crescita del 30% rispetto all’anno precedente. Una notevole crescita che ha portato ad un ampliamento dell’organico. Il settore della logistica insieme a tutte le professioni digitali sta trainando la domanda di lavoro a livello globale, con prospettive occupazionali in crescita del 44%.  IUNGO, è una piattaforma dedicata all’ottimizzazione dei processi di supply chain management, nata nel 2001 come spin-off della facoltà di ingegneria dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Il software IUNGO è una piattaforma altamente innovativa, che ha come obiettivo la gestione dei processi di Procurement e Supply Chain. Attualmente è utilizzato da oltre 400 aziende in tutto il mondo. Nella piattaforma è stato integrato anche un servizio di e-mailing con una community di circa 80 mila utenti giornalieri.   Per ampliare l’offerta dei propri servizi e fornire ai propri clienti servizi sempre più all’avanguardia in sistemi di Cloud, IA, Hyper Automation, IoT e analoghi, l’azienda vuole ampliare il team con 100 giovani talenti. L’offerta è basata su contratti di lavoro in smart working rivolti a profili con diverso livello di esperienza in campo digitale e informatico. L’obiettivo è sviluppare progetti di evoluzione di prodotto nel lungo periodo. Per questo sono ricercate figure con competenze approfondite nei campi di: 
  • Programmazione ad oggetti 
  • OOP 
  • Principi SOLID 
  • Disign Pattern 
  • API RESTful 
  • Database relazionali 
  • HTML5 
  • CSS3  
  • JavaScript. 
Per quanto riguarda la figura dei DevOps Engineer, i candidati si occuperanno di integrare i processi, strumenti e metodologie per lo sviluppo dei software utilizzando le conoscenze di: 
  • DevOps Tools (Jenkins, Terraform, Ansible, Gitlab, Docker e Kubernetes) 
  • Pipeline di Continuous Integration e Continuous Delivery 
  • Linux Based 
  • Google Cloud Platform/AWS 
L’azienda sta allargando il Team ma non solo, sta iniziando un progetto di ingrandimento dell’headquarter con sede a Modena per accogliere sempre più talenti e soddisfare sempre più clienti.  Fonti Modena Today, La Stampa
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LA SFIDA FERRARI - CARBON NEUTRAL ENTRO IL 2030

Ferrari anticipa la scadenza del piano UE per le auto elettriche

Durante il Capital Markets Day 2022, Benedetto Vigna, CEO Ferrari, lancia una sfida al tutto il mondo dell’automotive. Infatti, presentando il piano di sviluppo, Vigna ha annunciato che l’obiettivo è raggiungere la neutralità carbonica entro il 2030, 5 anni in anticipo rispetto alla deadline fissata dal piano dell’Unione Europea.   Dopo avere confermato il raggiungimento degli obiettivi fissati per il quadriennio 2018-2022, il CEO Ferrari ha presentato i lanci dei nuovi modelli previsti nel piano strategico 2022-2026, nei quali vedremo i primi passi verso l’obiettivo di neutralità carbonica. In nuovi modelli saranno 15, a settembre 2022 sarà presentato il “Purosangue”, la prima supercar che richiama le caratteristiche di un SUV della casa automobilistica del cavallino.   Il verso salto di categoria avverrà nel 2025, quando sarà presentata la prima Ferrari elettrica. L’auto manterrà tutte le caratteristiche distintive “Ferrari”, differenziandosi sul mercato dalle altre auto sportive a zero emissioni grazie ad una serie di tecnologie innovative sviluppate internamente. Per la linea elettrica sono stati progettati e creati negli stabilimenti di Maranello, motori ad alta efficienza che sfruttano l’esperienza e la tecnologia sviluppate nel reparto corsa. Anche per quanto riguarda le batterie l’esperienza nelle competizioni è stato il know-how cardine, saranno prodotte a mano e inserite direttamente nella scocca. Il team di ingegneri Ferrari ha sviluppato un software collegato a sistemi di raffreddamento per sostenere il funzionamento delle batterie, promettendo di migliorare il funzionamento del 10% ogni due anni.  La nuova Ferrari elettrica garantirà le prestazioni degli altri modelli, nonostante il grande utilizzo di materiali ecosostenibili per la creazione dei diversi componenti. Al suo fianco si continuerà comunque a sviluppare la linea ICE, linea caratterizzante per la società e si continuerà ad implementare la linea di motori ibridi. La progettazione e la costruzione interna dei motori, garantirà uno spread di conoscenze e competenze, anche provenienti dal mondo delle corse, che porteranno a tassi di innovazione altissimi nei prossimi anni.  Entro il 2026 le auto della scuderia Ferrari saranno caratterizzate da motorizzazione elettrica, ibrida ed endotermica, che rappresenteranno rispettivamente il 5%, 55% e 40% della produzione. Per l'implementazione e il raggiungimento dell’obiettivo di sviluppo di motori a “Zero Emissioni”, centrale sarà il nuovo e-building situato a Maranello. Nel nuovo e-building saranno progettati e assemblati tutti i motori elettrici, gli inverter e le batterie, utilizzando componenti prodotti da partner strategici specializzati per garantire soluzioni tecnologiche di massima avanguardia.   Per raggiungere l’obiettivo “Carbon Neutral”, fissato per il 2030, Ferrari ha affiancato all’innovazione nell’automotive, il progetto “Bosco Ferrari”. L’azienda acquisterà crediti certificati per la riduzione delle emissioni grazie al progetto italiano di riforestazione. Ma non solo, sarà avviato un progetto di ricerca che interesserà l’utilizzo di idrogeno verde nel prossimo decennio.  Nel 2030 la produzione del Cavallino sarà composta principalmente da auto con motore a zero emissioni: 
  • 40% elettrico puro 
  • 40% ibrido 
  • 20% ICE 
L’azienda non è stata spinta solo dall’imposizione europea per il raggiungimento del “Green Deal”, ma la motivazione è anche economica. La crescita economica prevista entro il 2026 è di 6.7 miliardi di euro, risultato che dovrebbe spingere non solo Ferrari ma anche tutte le altre aziende del settore automotive a sviluppare piani celeri per il raggiungimento della neutralità carbonica. Fonti: Modena Today, Corriere, InsideEVS