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Maserati, lo stabilimento di Modena mantiene un ruolo centrale
Lo stabilimento Maserati di Modena resta centrale per la produzione di un nuovo livello di alta gamma e per le attività di ricerca e sviluppo.
E' questo quanto emerso sul futuro della fabbrica modenese della Maserati nell'incontro tra sindacati di categoria, il sindaco del Comune di Modena Gian Carlo Muzzarelli e l'Assessore Regionale alle Attività Produttive Palma Costi. In questa fase occorrerà prestare particolare attenzione ai tempi di attuazione delle nuove produzioni nonché all'utilizzo degli ammortizzatori sociali che accompagneranno la transizione. Diventa quindi sempre più urgente la necessità per tutte le regioni interessate dalla fusione tra Fca e Pegeut di essere presenti al tavolo del ministero dello Sviluppo Economico sull'automotive. E' infatti fondamentale aprire un focus specifico sull'impatto che la fusione potrà avere sul sistema produttivo e occupazionale italiano. Secondo Muzzarelli è indispensabile la collaborazione tra l’istituzione regionale e quella locale per seguire i processi di investimento per fare di Modena il riferimento nazionale della terra dei motori. Per quanto riguarda la Maserati occorre garantire gli investimenti per gli stabilimenti Modenesi, tenendo conto di occupazione e sviluppo tecnologie.Il parere delle sigle sindacali.
Nonostante l'ufficialità dell'arrivo in produzione del nuovo modello sportivo nella seconda metà del 2020, restano tanti i dubbi di Fiom-Cgil sulla tenuta di Maserati-Fca. Tra pochi giorni, infatti, ci sarà un nuovo stop produttivo. Già oggi la produzione nello stabilimento modenese è limitata a 7/8 giornate al mese. Non si sa ancora quante giornate di contratto di solidarietà toccheranno ai lavoratori Maserati dopo la metà di novembre. Non si conoscono nemmeno quanti e quali ammortizzatori occorrerà utilizzare alla scadenza del contratto di solidarietà. A quella data, infatti, lo stabilimento sarà ancora in piena ristrutturazione. Inoltre, ad oggi in Maserati sono stati utilizzati quasi 17 mesi del contatore di ammortizzatori sociali dei 24 a disposizione nel quinquennio. Maggiormente positivo è invece l'approccio della Fim Cisl. Il segretario generale Giorgio Uriti sostiene infatti che una fusione di questo tipo presenta sempre rischi e opportunità. Bisogna pertanto cercare di prevenire i primi e cogliere le seconde. Questa aggregazione sarà di grande impatto sia per l'azienda che per il Paese. Un buon piano industriale di integrazione consentirà di superare eventuali sovrapposizioni garantendo occupazione stabile in Italia. A Modena, in particolare, la Maserati non dovrebbe correre pericoli, perché i francesi non hanno vetture di quella gamma. Leggi l'articolo completo su Modenatoday.
Muner, la Motorvehicle University of Emilia-Romagna ha i suoi primi laureati
Si è concluso il percorso accademico dei due anni di laurea magistrale per i 25 studenti di Muner.
Si è svolta giovedì 24 ottobre presso il Museo 'Enzo Ferrari' di Modena la prima cerimonia di laurea di Muner, la Motorvehicle University of Emilia-Romagna. 10 studenti dell'indirizzo Advanced Automotive Electronic Engineering e 15 studenti del percorso Advanced Automotive Engineering hanno concluso il percorso accademico dei due anni di laurea magistrale. Presenti alla cerimonia anche i referenti delle aziende della Motor Valley consociate. Progetto fortemente voluto dalla Regione e unico nel panorama italiano e straniero, Muner nasce nel 2017 dalla collaborazione tra le migliori Università del territorio (Modena e Reggio Emilia, Bologna, Parma e Ferrara) e 10 delle aziende più eccellenti del mondo automotive (Lamborghini, Dallara, Ducati, Ferrari, Haas F1 Team, Hpe Coxa, Magneti Marelli, Maserati, Pagani e Scuderia Toro Rosso). Obiettivo dell'ateneo è quello di attirare giovani talenti da tutto il mondo e formare una nuova generazione di ingegneri in grado di disegnare l'auto del futuro. L'accesso al Muner è a numero chiuso. Occorre infatti essere laureati con un punteggio non inferiore a 95/100 e avere una conoscenza almeno B2 della lingua inglese. Se i primi 25 ragazzi laureati sono italiani, è in aumento il numero di studenti internazionali. Tra i paesi di provenienza: Canada, India, Colombia, Turchia, Guatemala, Indonesia, Cina, e da Polonia, Spagna, Portogallo, Paesi Bassi, Romania, Ungheria, Croazia, Grecia, Germania e Belgio. Leggi l'articolo completo su Il Resto Del Carlino di Modena. Foto di Motorvehicle University of Emilia Romagna.
Conserve Italia investe a Modena con un impianto innovativo
Conserve Italia investe 7 milioni in un moderno impianto nello stabilimento di Ravarino.
Conserve Italia ha presentato al pubblico la nuova linea produttiva per polpe e passate di pomodoro in Tetra Recart. Il moderno impianto è stato realizzato nello stabilimento di Ravarino, si estende su 3mila mq e ha una potenzialità di 55 milioni di pezzi l’anno. E’ entrato in funzione con la campagna dell’estate scorsa e ha già prodotto 10 milioni di brik. Durante la fase di progettazione è stata posta grande attenzione alla riduzione dell’impatto ambientale. Il packaging, inoltre, è realizzato in Tetra Recart®, un nuovo tipo di confezionamento più facilmente smaltibile rispetto al vetro o alla plastica. Questo investimento è uno dei più importanti tra quelli fatti negli ultimi anni dal gruppo e consente di valorizzare al meglio il pomodoro conferito dai soci agricoltori. L'elevato livello tecnologico e di automazione fa si ché l’impianto sia in grado di lavorare fino a 12.000 pezzi all’ora. Grazie alla nuova linea la capacità produttiva dello stabilimento di Ravarino è aumentata di oltre il 20%. La produzione è infatti passata da 74 a 90 milioni di pezzi l’anno. Inoltre, si è generato anche un impatto occupazionale con 25 lavoratori stagionali in più assunti. Dal 2014 il Gruppo ha deciso di puntare su Ravarino per pomodoro e legumi biologici. Negli ultimi anni lo stabilimento ravarinese è divenuto un punto di eccellenza con una capacità produttiva di 75.000 tonnellate di materia prima all’anno. Leggi l’articolo completo su Il Resto del Carlino di Modena. Foto di ModenaToday.
Ex AEM di Modena: ricavati 18 spazi di lavoro condiviso
Venerdì 25 ottobre saranno presentate le 18 postazioni di lavoro realizzate all'interno del Laboratorio Aperto Ex AEM di Modena.
Diciotto efficienti spazi di lavoro saranno disponibili all’interno del Laboratorio Aperto Ex AEM di Modena. Realizzato nella sede delle Aziende Elettriche Municipalizzate in viale Buon Pastore 43, il laboratorio è uno spazio in cui fare impresa e sviluppare nuovi prodotti e tecnologie innovativi per la cultura, lo spettacolo e la creatività. Un punto d’incontro tra professionisti, start up, istituzioni e cittadini. E’ aperto a tutti coloro che sono interessati ad ideare, condividere e sperimentare modelli, applicativi, prodotti e servizi basati sull’utilizzo del digitale. L’EX AEM fa parte di un circuito che comprende Laboratori Aperti anche a Ferrara, Forlì, Piacenza e Ravenna. Il Lancio della call for resident del Laboratorio Aperto di Modena è fissato per venerdì 25 ottobre alle ore 10. Durante la mattinata si affronteranno diverse tematiche. Si parlerà delle nuove dinamiche del lavoro per proseguire con la presentazione delle 18 postazioni. Sarà presentato anche il progetto del Lab Space, che prevede la realizzazione di laboratori di robotica per ragazzi. L’obiettivo è coinvolgere professionisti e ricercatori che credano nell’innovazione e che vogliano far parte di un progetto condiviso, contribuendo con le proprie capacità alle attività. Ognuna delle postazioni realizzate mette a disposizione computer, armadi privati, connessione wi-fi e possibilità di utilizzare la stampante. Gli utenti interessati potranno scegliere tra due tipologie di accesso agli spazi, con costi e servizi offerti differenti. Inoltre, entro il 15 novembre sarà possibile presentare domanda per ottenere una delle 4 postazioni disponibili ad uso gratuito. Questi primi spazi verranno assegnati a chi proporrà le idee progettuali ritenute più interessanti. Leggi l'articolo completo su MODENATODAY.
Cassa Integrazione in crescita in Provincia di Modena
Raddoppiate le ore di cassa integrazione nel 2019 rispetto allo stesso periodo 2018
Sono allarmanti i dati forniti dall’Inps sull’utilizzo della cassa integrazione. In Emilia Romagna è proprio la Provincia di Modena il territorio in cui le aziende hanno fatto, nel 2019, maggiore ricorso all'ammortizzatore sociale. Tra gennaio ed agosto 2019 sono state 2.994.460 le ore di cassa integrazione autorizzate, esattamente il doppio rispetto a quelle registrate per lo stesso periodo del 2018 (1.430.556). Questi dati definiscono chiaramente un trend di peggioramento dello stato di salute del tessuto industriale modenese. Il mercato del lavoro, inoltre, continua a far registrare un grande utilizzo di contratti a termine e in somministrazione e un aumento dei contratti part-time. Leggi l’articolo completo su Il Resto Del Carlino di Modena
Le Imprese dell’Emilia Romagna investono sul territorio
In Emilia Romagna 7 imprese sono pronte ad investire oltre 42 milioni per rafforzare innovazione e competitività sui mercati.
Sono 11 gli “Accordi per l’innovazione” autorizzati dal Mise, 7 dei quali riguardano imprese che operano nel territorio regionale. Le aziende investiranno oltre 42,2 milioni di euro in Emilia Romagna per la realizzazione di prodotti e processi produttivi all’avanguardia. Questi 7 progetti si vanno a sommare ad altre 23 iniziative già siglate o in corso di approvazione. Significativi saranno gli effetti sul territorio in termini di impatto economico, di sostenibilità ambientale e sociale e in modo particolare di incremento delle opportunità di occupazione qualificata.Gli ultimi progetti approvati.
Ceramica Artistica Due Spa investirà 5,8 milioni di euro nel sito di Prignano sulla Secchia. L'obiettivo è la realizzazione di nuovi prodotti per la decorazione delle ceramiche tramite tecnologie inkjet. Si tratta di inediti inchiostri e smalti naturali alternativi ai prodotti lapidei che andranno a ridurre significativamente l’impatto ambientale. Haemotronic Spa ha deciso di investire oltre 5,8 milioni di euro sullo stabilimento di Mirandola per la realizzazione di innovativi dispositivi per l’infusione endovenosa senza ausili e pompe. Vimi Fasteners Spa punta allo sviluppo di tecnologie per sistemi di fissaggio con un investimento di quasi 6 milioni di euro a Novellara (RE). Lar Spa – Advanced Polymer Material Srl realizzerà invece nuovi contenitori per alimenti in polimeri destinati al packaging alimentare e ad impieghi industriali sostenibili. L’investimento di 6,2 milioni di euro verrà distribuito tra i siti di Campogalliano e Ferrara. Bonfiglioli Riduttori Spa ha presentato un progetto per reingegnerizzare le produzioni di motori elettrici e inverter. L’investimento di 9,9 milioni di euro verrà realizzato nei siti di Calderara di Reno, Forlì e Casalecchio di Reno. Ima Spa investirà quasi 7 milioni di euro nel sito di Ozzano Emilia per la realizzazione di“Seneca”. Il progetto mira ad implementate le pratiche di industria 4.0 sulla produzione di macchine per il confezionamento. Gitoma Srl realizzerà una piadina con meno sale e nuovi elementi salutari. 5,8 milioni di euro verranno investiti nel sito di Bagnacavallo. Leggi l’articolo completo sul sito della Regione Emilia-Romagna.
Cnh, sciopero contro il nuovo piano industriale
Oltre 250 dipendenti dello stabilimento modenese di Cnh Industrial hanno manifestato contro i 400 licenziamenti in Italia.
Oltre 250 dipendenti dello stabilimento modenese hanno preso parte alla manifestazione indetta dalla FiomCgil di Modena ieri, 15 ottobre. Due ore di sciopero e alcune linee produttive ferme per dire ‘no’ al piano industriale 2019/2022 di CnhI che penalizzerà tutto il gruppo. Sono oltre 400 infatti le persone che rischiano il posto di lavoro negli stabilimenti del gruppo di tutta Italia. Nonostante al momento non siano previsti licenziamenti a Modena, gli operai dell’azienda hanno comunque voluto esprimere la loro solidarietà ai colleghi. Obiettivo dello sciopero è far sì che il Gruppo investa sul territorio nazionale per rilanciare l’occupazione e sostenere l’indotto. Alcune aziende della Filiera Cnh Industrial hanno infatti già preannunciato l’utilizzo di ammortizzatori sociali. Al contrario, il nuovo piano industriale, è stato accolto con soddisfazione dagli azionisti e dalle Borse. E' stato infatti annunciato nei prossimi mesi un aumento di tutti gli indicatori finanziari. Allo stesso molto non hanno preso parte allo sciopero le sigle Cisl e Uil, le quali si dicono soddisfatte che quello presentato sia un piano espansivo con ricadute potenzialmente positive anche per l’Italia. Leggi l’articolo completo su Il Resto del Carlino di Modena.